Il Ministro agli Affari Europei, Raffaele Fitto, ha annunciato il rinnovato Piano di Ripresa e Resilienza italiano, un’iniziativa rivista e integrata per massimizzare l’efficacia nella promozione della crescita economica, protezione ambientale, coesione sociale e efficienza energetica.
Il piano ha ora un valore di 194,4 miliardi di euro (122,6 miliardi di euro in prestiti e 71,8 miliardi di euro in sovvenzioni), poco meno di 3 miliardi in più della precedente versione, e prevede 66 riforme, sette in più rispetto al piano originale, e 150 investimenti.
La riprogrammazione complessiva vale 21,4 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi di risorse aggiuntive, 11,5 miliardi da risorse assegnate a misure in ritardo o inammissibili che sono state rifinanziate in altri programmi, 9 miliardi da rimodulazioni all’interno del Piano per economie maturate da ribassi d’asta e adeguamenti dei progetti.
La revisione, approvata dalla Commissione Europea, sarà adottata dal Consiglio UE e presto entrerà in vigore.
Cosa è previsto per scuola, famiglia e giovani
Nell’ambito del piano, si evidenzia un impegno significativo verso il settore educativo. Con 921 milioni di euro aggiuntivi, il piano mira a migliorare la sicurezza degli edifici scolastici, costruire nuove scuole e ampliare l’offerta di tempo pieno. Ciò assicurerà la realizzazione dei metri quadri necessari nonostante l’aumento dei costi di costruzione.
Un aspetto importante dell’aggiornato piano è il sostegno alle famiglie, specialmente a quelle a basso reddito e ai giovani. Con un fondo di 1,381 miliardi di euro, il governo intende incentivare l’efficientamento energetico degli immobili di edilizia abitativa pubblica e dei condomini, superando le problematiche generate dal superbonus.
Il piano dedica una particolare attenzione ai giovani e all’istruzione superiore, con 718 milioni di euro stanziati per diverse iniziative. Tra queste, 238 milioni sono destinati allo student housing, con l’obiettivo di creare 60.000 nuovi posti letto per studenti universitari entro giugno 2026. Inoltre, 308 milioni serviranno per borse di studio universitarie, e 100 milioni per supportare startup nel settore digitale.
Ulteriori 72 milioni di euro sono allocati per corsi di dottorato innovativi in settori chiave come la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale. Si prevede inoltre un rafforzamento della disciplina del servizio civile universale entro dicembre 2024, con l’obiettivo di aumentare i posti disponibili.
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