Pnrr e nuovi nidi, la Corte dei Conti chiede a Valditara di «accelerare»

Pnrr e nuovi nidi, la Corte dei Conti chiede a Valditara di «accelerare»

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di Redazione Scuola

La magistratura contabile ha accertato che i ritardi accumulati mettono a rischio lo stanziamento di 4,6 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi nidi e scuole dell’infanzia

Un quarto dell’importo totale riservato al sistema di istruzione, dai primi passi fino all’universit. A tanto ammonta l’investimento previsto dal Pnrr per il potenziamento del sistema 0-6, cio nidi e scuole dell’infanzia. Una montagna di soldi che, come per diverse altre voci del Piano nazionale di ripresa e resilienza, rischia di volatilizzarsi a causa dei ritardi. A lanciare l’allarme la Corte dei conti che, accertato il mancato rispetto dell’obiettivo intermedio (milestone) nazionale relativo alla selezione degli interventi da ammettere a finanziamento (scaduto il 31 marzo 2022), evidenziando il rischio che il ritardo accumulatosi pregiudichi l’obiettivo intermedio europeo di aggiudicazione dei lavori, da raggiungersi entro il secondo trimestre 2023, invita il ministero dell’Istruzione ad accelerare.

Le risorse Pnrr destinate al potenziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, ricordano i magistrati contabili, ammontano a 4,6 miliardi di euro (su poco meno di 20 in totale per scuola e universit), di cui 700 milioni per progetti gi in essere (finanziati con fondi nazionali): 2,4 miliardi per la costruzione di nuovi asili nido, 600 milioni per le scuole dell’infanzia e 900 milioni per le spese di gestione. L’obiettivo creare 264.480 nuovi posti pubblici negli asili italiani entro il secondo semestre del 2025, ma i tempi sono stretti, strettissimi. La Commissione europea infatti ha stabilito che i cantieri debbano essere aperti entro il 30 giugno ma, a causa dei ritardi accumulati dai 2.500 Comuni che hanno richiesto dei finanziamenti, c’ il rischio che molti di questi progetti non vedano la luce. Nella delibera, la magistratura contabile menziona le spese di gestione tra le cause dell’inadeguata risposta degli enti locali all’avviso pubblico per l’aumento dei posti negli asili nido, raccomandando al Ministero dell’istruzione una razionalizzazione, nonch la gestione unitaria dei fondi, da trasferire agli enti locali medesimi, destinati ai servizi educativi per i bambini al di sotto dei tre anni, correlando le spese da sostenere con i nuovi posti previsti dal Piano.

E’ vero che il piano per asili nido e scuole materne su cui tanto puntava il governo Draghi (e prima ancora il Conte bis) ha iniziato a incontrare i primi intoppi gi nella fase delle candidature, che stentavano ad arrivare soprattutto dai Comuni del Sud, dove la mancanza di servizi per la prima infanzia pi drammatica e a cui proprio per questa ragione era destinata la maggior parte dei fondi. Per riuscire ad assegnare tutti i soldi a disposizione stato necessario spostare pi volte termini e scadenze. L’ultimo rinvio stato deciso poco meno di un mese fa dal ministro Giuseppe Valditara per andare incontro alle richieste dei Comuni che, oltre a soffrire della mancanza strutturale di dipendenti con le necessarie competenze tecniche, lamentavano la farraginosit di alcune procedure previste dal Pnrr. Come rilevato oggi dalla Corte dei conti, infatti,molti progetti sono rimasti appesi per mesi perch erano stati approvati con riserva del governo: l’ok definitivo arrivato solo a fine ottobre. Altri ritardi sono stati determinati dal fatto che il ministero dell’Istruzione non riuscito a utilizzare fin da subito la piattaforma di monitoraggio ReGis prevista dal Pnrr, continuando a utilizzare anche quella interna. Ma in questo modo si creato un doppio binario che rischia di disorientare gli Enti locali beneficiari e alimentare da parte di questi ultimi atteggiamenti opportunistici di mancato aggiornamento dei sistemi di monitoraggio.

Ecco perch , sentite le doglianze dei Comuni, Valditara ha deciso di spostare la scadenza per l’affidamento dei cantieri dal 31 marzo a l 31 maggio 2023. Una proroga che, per ammissione dello stesso ministro, ha senso solo se il governo italiano riuscir a convincere i partner europei a spostare in avanti anche il termine ultimo del 30 giugno previsto per l’inizio dei lavori. Obiettivo tutt’altro che scontato. Ecco perch la Corte invita il Ministero a completare celermente la relativa istruttoria e a sottoscrivere gli accordi di concessione con gli enti locali beneficiari, in un complessivo percorso di accelerazione a tutela dell’investimento, sia per i suoi risvolti sui migliori risultati scolastici dei bambini destinatari di istruzione prescolastica, sia per l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro, con riduzione degli attuali divari territoriali e di genere.

12 dicembre 2022 (modifica il 12 dicembre 2022 | 17:03)

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, 2022-12-12 16:03:00, La magistratura contabile ha accertato che i «ritardi accumulati» mettono a rischio lo stanziamento di 4,6 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi nidi e scuole dell’infanzia, Redazione Scuola

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