Polignano, l’architetto intercettato: «C’è un sistema sui fondi europei»

L’INCHIESTA Mezzogiorno, 24 aprile 2022 – 10:13 Emergono nuovi particolari dall’indagine che ha portato all’arresto del sindaco Vitto«Da venti anni l’Ufficio tecnico va avanti così» con gli appalti assegnati agli amici di Angela Balenzano BARI — «Il fatto che a Polignano lavorino solo tecnici di Polignano mi fa molto arrabbiare. In piena comunità europea, con fondi recepiti dalla comunità europea, e te lo dico perché io partecipo ad altre gare». È lo stralcio di una conversazione tra un architetto e Nicola Cicala, uno dei dirigenti del Comune di Polignano a Mare finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta «Amici miei» su un giro di presunti appalti truccati. «Questa è stata la modalità con cui vent’anni l’ufficio tecnico è andato avanti – dice ancora l’architetto al dirigente nella telefonata captata dalla guardia di finanza – quindi la partecipazione ai finanziamenti avveniva “Mo dai, o…se prendiamo i soldi lo prendi tu l’incarico”». Ed ancora nel corso della telefonata l’architetto aggiunge: «E sulla base di quale criterio lo stesso ingegnere viene cooptato 5 volte nello stesso anno per le questioni strutturali delle opere pubbliche di Polignano? Non è possibile questa cosa». I lavori nel mirino dei magistratiLa bufera giudiziaria ha portato ai domiciliari anche il sindaco di Polignano a Mare e presidente dell’Anci Puglia, Domenico Vitto (Pd), il vicesindaco Salvatore Colella e, oltre a Cicala, altri due dirigenti comunali, Raffaele Lassandro e Pasquale Teofilo. Per cinque imprenditori è stata invece disposta la misura interdittiva. Secondo l’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli e dal sostituto Michele Ruggiero, gli appalti per almeno sei gare per lavori di riqualificazione di strade, illuminazione e per il lungomare Domenico Modugno, venivano affidati alle imprese amiche «con l’intento di valorizzare i legami con alcuni operatori economici locali, sostenitori elettorali nelle elezioni amministrative o per ricavarne utilità per fini personali da parte di alcuni pubblici ufficiali». Le testimonianze raccolteNelle carte dell’inchiesta sono state raccolte numerose testimonianze di chi, a quanto pare, era a conoscenza del «sistema polignanese». In particolare c’è la dichiarazione di una persona che più volte, anche attraverso i social, aveva segnalato alcune presunte irregolarità. «Venni contattato da una persona, con numero occultato e non di mia conoscenza diretta, il quale mi riferiva che era in corso una gara d’appalto relativa al rifacimento di Largo Gelso (l’appalto che vede il sindaco coinvolto, ndr) e che l’operatore economico affidatario era stato già deciso, nella persona dell’imprenditore albanese Hibro Hibroi». La gara effettivamente fu assegnata proprio a quell’imprenditore. «Ricordo – ha detto ancora l’uomo agli inquirenti – che l’interlocutore/imprenditore era piuttosto informato ed infastidito in quanto, a suo dire, era stato avvicinato» da un parente «del sindaco, chiedendogli il favore di non partecipare alla gara del Gelso poiché sarebbe stata aggiudicata all’imprenditore Hibro, ma garantendogli l’aggiudicazione. La newsletter di Corriere del Mezzogiorno PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui . 24 aprile 2022 | 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-24 11:25:00, Emergono nuovi particolari dall’indagine che ha portato all’arresto del sindaco Vitto«Da venti anni l’Ufficio tecnico va avanti così» con gli appalti assegnati agli amici,

Pietro Guerra

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