Politica: M5S, Beppe Grillo rassicura Giuseppe Conte: «Ma hai visto che era uno statuto seicentesco?»

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di Emanuele Buzzi

Il garante cerca di fare da paciere tra il presidente del Movimento 5 Stelle e il ministro degli Esteri Luigi DI Maio non senza stoccate per entrambi

Di nuovo mattatore, anche se stavolta non sul palco, ma in privato, negli incontri tra l’hotel Parco dei Principi e quelli nello studio del notaio Amato. È un Beppe Grillo dai due volti — quello politico e quello più sarcastico, umoristico — che si fondono nei discorsi con i big del Movimento. Nella sua ventiquattrore romana il garante dei Cinque Stelle ha smesso i panni da «Elevato», volutamente distante, quasi assente come voce negli ultimi mesi per tornare a vestire gli abiti da padre nobile del Movimento. Un padre «molto lucido» però che non lesina punzecchiature e battute ai suoi «figli» politici. Ma più di tutto Grillo ha provato a fare da paciere. Sia nell’incontro con Luigi Di Maio sia con Giuseppe Conte (in due occasioni distinte in questo caso), il fondatore dei Cinque Stelle ha insistito sulla necessità di andare d’accordo, alternando a seconda delle discussioni toni tra il serio e il faceto.

«Non ti curare», «Non ascoltare»: pesi e contrappesi giocati con maestria davanti a Di Maio prima e Conte poi. Il garante, insomma, non vuole una scissione. Sa che per il Movimento è un momento difficile e che è importante essere compatti. Ma lo showman — che nel corso della sua trasferta romana ha avuto anche un lungo colloquio telefonico con Roberto Fico — non vuole nemmeno una rivoluzione. Al ministro — punzecchiato sulla tempestività delle sue uscite — ha ribadito l’importanza che ha nel Movimento. Grillo, poi, ha rassicurato Conte: «La tua leadership non è mai stata in discussione». L’uscita insieme a braccetto è stato il suggello, un passaggio che i contiani rivendicano come il quadro «della convergenza forte che si sta cementando tra Grillo e Conte».

«Chi pensava di indebolire il loro rapporto, l’ha rafforzato — commentano fonti vicine all’ex premier —. Il sodalizio è ancora più forte». Tuttavia Grillo non ha risparmiato nemmeno il presidente «congelato» M5S dalle sue stoccate. «Hai visto che era uno statuto seicentesco?», avrebbe scherzato il garante riferendosi al testo adottato da Conte. Poi Grillo avrebbe ragionato sulla necessità di «allargare il consenso, perché abbiamo perso voti». E ci sarebbe stata anche una battuta indirettamente riferita ai cinque vicepresidenti: «Ti sei chiuso, bisogna aprirsi con tutti», il senso del discorso. Parole che in ambienti Cinque Stelle non contiani hanno letto come una indicazione del fatto che nel Movimento qualcosa (a livello gerarchico e statutario forse) debba cambiare. Nonostante la visita di Grillo, il clima resta rovente. «Dispiace per chi in maniera subdola avrebbe forse voluto sfruttare questo momento per riaprire fronti politici interni», commenta Conte con i suoi.

11 febbraio 2022 (modifica il 11 febbraio 2022 | 21:58)

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