Cosa sappiamo dei missili caduti in Polonia

Cosa sappiamo dei missili caduti in Polonia

Spread the love

di Lorenzo Cremonesi

La situazione è in continua evoluzione, ma quello che si sa per certo è che nel pomeriggio di martedì 15 novembre dei missili sono caduti in territorio polacco, uccidendo due persone: la ricostruzione

Dal nostro inviato

KIEV — Cosa sappiamo dei missili caduti in Polonia ieri? La situazione è in continua evoluzione. Ciò che sappiamo per certo è che sono caduti in territorio polacco ieri pomeriggio durante uno dei più gravi bombardamenti russi sul suolo ucraino dall’inizio della guerra.

L’impatto è avvenuto in una zona agricola nel terreno di una fattoria al confine con l’Ucraina, nel sud-est del Paese, causando due morti. Si tratta di un’azione di guerra contro un Paese Nato, non era mai successo dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio, e in teoria potrebbe condurre ad uno scontro diretto tra l’Alleanza Atlantica e la Russia, con gravi rischi di degenerare nel conflitto nucleare.

Chi ha sparato?

È la questione chiave che da ieri sera sta al centro dell’attenzione internazionale. In un primo tempo si era sospettato potessero essere missili russi sparati intenzionalmente dopo le continue accuse da parte del governo di Mosca contro i Paesi occidentali, con l’America e la Polonia in testa, che continuano a fornire armi all’Ucraina e che dunque secondo lo stesso Putin sarebbero ormai «direttamente coinvolti» nel conflitto. Il risentimento russo è alimentato dalle gravi sconfitte che il suo esercito convenzionale continua a subire contro gli ucraini e che ora è accresciuto dalla ritirata da Kherson. Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha esitato ieri a puntare il dito contro le «provocazioni» russe. Ma da alcune ore ormai appare sempre più evidente che la pista russa ha pochi fondamenti. Mosca peraltro continua a smentire con fermezza. E nella notte il presidente americano Joe Biden, parlando con i giornalisti a Bali dove oggi si concludono i lavori del G20, ha dichiarato che pare «improbabile» che i missili siano «partiti dalla Russia». Tra poche ore il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dovrebbe tenere una conferenza stampa per chiarire le conclusioni delle prime inchieste, compresi i tracciamenti radar dei missili e il tipo di frammenti trovati sul terreno. Da Varsavia specificano che sono «missili di fabbricazione russa».

Missili russi sparati da non russi, cosa significa?

Nella domanda potrebbe già trovarsi la risposta. Non è affatto escluso, e anzi appare sempre più probabile, che si tratti di missili antimissile di fabbricazione russa sparati dalla contraerea ucraina per fermare un attacco russo contro le proprie infrastrutture elettriche. Le agenzie stampa internazionali citano «tre ufficiali americani» che rilanciano quest’ipotesi dopo avere letto le prime conclusioni dell’inchiesta preliminare. Non è neppure escluso possano essere missili sparati dalle truppe russe sul suolo occupato ucraino, ma sembra al momento improbabile.

I funzionari della Difesa russa intanto hanno identificato i frammenti del missile caduto in Polonia come appartenenti al sistema S-300 dell’Ucraina. E Mosca, tramite il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha aggiunto che la Polonia avrebbe potuto dire «immediatamente» che il missile caduto sul suo territorio non era stato lanciato dalla Russia.


Gli ucraini dispongono di missili russi?

Certamente e non solo missili. Non va dimenticato che tutti gli armamenti di base dell’esercito ucraino – dai fucili, i carri armati, gli aerei, le navi e comprese le difese dei cieli – provengono dai vecchi arsenali dell’Unione Sovietica. Almeno nella parte iniziale del conflitto, i due eserciti si sono combattuti con armi molto simili. E alla base delle difese aree ucraine, prima che negli ultimi mesi arrivassero gli aiuti occidentali, restano proprio i vecchi S-300 missili terra-aria russi, che comunque i tecnici ucraini hanno cercato di migliorare introducendo tecnologie più avanzate. Non a caso, sin dai primi giorni, sono stati gli ex-eserciti del Patto di Varsavia, come quello polacco, che si sono rivelati alleati preziosi fornendo a Kiev missili, aerei, munizioni e pezzi di ricambio dell’era sovietica che gli ucraini conoscevano molto bene e dunque potevano subito impiegare in battaglia.

16 novembre 2022 (modifica il 16 novembre 2022 | 12:28)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-11-16 11:29:00, La situazione è in continua evoluzione, ma quello che si sa per certo è che nel pomeriggio di martedì 15 novembre dei missili sono caduti in territorio polacco, uccidendo due persone: la ricostruzione, Lorenzo Cremonesi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.