Il prof e il pugno all’allievo: «Ho la coscienza a posto, tornerò presto in classe»

Il prof e il pugno all’allievo: «Ho la coscienza a posto, tornerò presto in classe»

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di Marco Gasperetti mgasperetti@corriere.it

I colleghi: «A volte sembra di insegnare nella giungla». La madre del ragazzo: «Un fatto grave, ma anche mio figlio ha sbagliato»

Pontedera (Pisa) – Il professore che ha colpito con un pugno allo stomaco un suo studente che lo stava sbeffeggiando davanti alla classe, non fa un passo indietro, almeno per ora. Ai molti colleghi che venerdì l’hanno chiamato per esprimergli solidarietà, continua a ripetere che lui «non ha picchiato nessuno», che quel pugno non è quello che sembra «perché nel video ci sono altre cose importanti da valutare» e che dunque la verità dei fatti verrà fuori, prima o poi. E che, nonostante tutto questo clamore mediatico, «io sono tranquillo, so di avere la coscienza a posto e tornerò presto dai miei studenti».

Istituto Pacinotti

E già perché alle 13, quando ragazzi e insegnanti dell’Ipsia Pacinotti, uno degli istituti superiori inseriti nel villaggio scolastico di Pontedera a due passi dallo stadio comunale, escono dalle classi lui, prof supplente di materie scientifiche con un anno d’incarico, in una prima, non c’è. Ufficialmente è in ferie, ma contro di lui pende una sospensione che i vertici disciplinari dell’Istituto devono ratificare. «È un fatto gravissimo, ci saranno provvedimenti», si limita a dire la preside Maria Giovanna Missaggia. Ma quando suona la campanella della fine delle lezioni, basta ascoltare i commenti di docenti, e anche di molti studenti, per avere un altro scenario. «Il collega ha sbagliato ad avere quella reazione», dice il professor Simone Gorelli, docente di Scienze, «ma oggi insegnare sta diventando un lavoro ingrato. Sia per il comportamento dei ragazzi che per l’atteggiamento delle famiglie». Gli fa eco una collega: «Qui ci vuole un salto di paradigma. Il merito? Certo, ma prima serve l’educazione e soprattutto il rispetto del docente. A volte abbiamo la sensazione d’insegnare in una giungla».

Le versioni dei fatti

L’insegnante sotto accusa venerdì ha fatto sapere che racconterà presto la sua versione dei fatti «perché tutti sappiano e tutti possano valutare da che parte sta il torto». Una sfida? Forse, ma i social sono tutti con lui. Venerdì ha ricevuto centinaia di messaggi d’incoraggiamento e c’è chi addirittura ha scritto che lo vorrebbe ministro. Eppure, la storia sembra davvero diversa da tutte le altre, stavolta. Lo testimoniano le frasi della mamma del ragazzo. Venerdì ha riconosciuto che a sbagliare è stato anche suo figlio. «L’insegnante è da censurare (la signora l’ha denunciato) ma alla base c’è un comportamento sbagliato di mio figlio, che va alla cattedra, per fare il buffone con i compagni di classe», ha detto la mamma al Tirreno. E ancora: «Non è una vittima, gli ho cancellato il regalo di compleanno per punizione. Ho detto a mio figlio di non vantarsi per la popolarità del video. Gli ho ripetuto che al suo posto mi sarei nascosta per la vergogna».

L’errore

Affermazione, queste, che sono piaciute al vicepremier Matteo Salvini: «Un applauso a questa mamma che non si è limitata all’apparenza e ha riconosciuto l’errore del figlio, educandolo (non così scontato al giorno d’oggi)», ha scritto sui social. Tra le persone che decideranno le sorti del professore ci sarà anche Lorenza Lorenzini, dirigente dell’Ufficio scolastico della provincia di Pisa. «Il compito della scuola è anche quello di aiutare gli studenti in difficoltà e in questi anni di pandemia di ostacoli ce ne sono stati moltissimi per questi ragazzi — spiega la dirigente — e allo stesso tempo dare valore e centralità agli insegnanti. Ma questa è davvero una vicenda unica e delicata, che ha bisogno di essere studiata e valutata senza giudizi aprioristici. Un episodio che forse potrà far crescere tutti i suoi protagonisti e la scuola. Ed è questo il nostro obiettivo e la nostra speranza».

5 novembre 2022 (modifica il 5 novembre 2022 | 08:44)

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, 2022-11-05 06:34:00, I colleghi: «A volte sembra di insegnare nella giungla». La madre del ragazzo: «Un fatto grave, ma anche mio figlio ha sbagliato» , Marco Gasperetti mgasperetti@corriere.it

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