Pordenone, auto travolge un 15enne sulla pista ciclabile: arrestata giovane militare Usa. «Era alla guida ubriaca»

di Domenico Pecile

Il ragazzino è morto. La madre si era raccomandata che il figlio tornasse a casa a piedi. L’auto è piombata su un gruppetto di tre amici. Tasso alcolemico quattro volte sopra il limite di legge

Era ubriaca la soldatessa americana di 20 anni, che ha investito e ucciso il 15enne Giovanni Zanier, nella notte tra sabato e domenica, a Porcia (Pordenone). Questo l’esito dell’alcoltest che ha rilevato un tasso alcolemico nel sangue pari a 2,09 grammi per litro. In pratica 4 volte il limite consentito. Le responsabilità della donna, che è già agli arresti domiciliari per omicidio stradale, dunque si aggravano.

Gli inquirenti intanto confermano la ricostruzione dei fatti. La giovane vittima era di rientro da una serata con amici, trascorsa in un locale che dista poche centinaia di metri. È molto tardi, sono le 2.30. Tre ragazzini in una zona della periferia di Porcia, un paesino a ridosso di Pordenone, sono fermi ai bordi della strada, nei pressi di una rotatoria, sulla pista ciclabile. Giovanni è senza bicicletta perché la mamma lo aveva accompagnato in auto e lui sarebbe dovuto rincasare a piedi. Questi erano i patti. Niente bici e niente passaggi da sconosciuti. Pochi attimi e un’auto — stando alle prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri intervenuti sul posto dopo la tragedia — salta la rotatoria, nello slancio carambola e piomba addosso ai tre, scaraventando per una decina di metri proprio Giovanni Zanier, 15 anni.

L’urto è violentissimo. Dalla vettura esce sconvolta una donna, ha vent’anni, è militare nella base dell’Areonautica statunitense di Aviano. È lei a chiamare i soccorsi che arrivano tempestivi. Sul posto giunge anche un elicottero dell’elisoccorso notturno per una corsa disperata verso l’ospedale. Giovanni è ancora vivo. Ma la lotta contro il tempo per salvarlo risulterà vana perché il ragazzino morirà durante il trasporto. I suoi amici restano lì, illesi ma inebetiti, ammutoliti, increduli, terrorizzati. Sono come impietriti nel buio squarciato soltanto dai lampeggianti. Non riescono a parlare. Sono minuti convulsi per i soccorritori. La donna viene trasportata in evidente stato di shock all’ospedale di Pordenone dove viete sottoposta agli esami dell’alcol test.

Appena dimessa, la militare viene arrestata per omicidio stradale e posta agli arresti domiciliari nella base Usaf dove risiede. Il provvedimento cautelativo è stato reso inevitabile per la gravità delle conseguenze del sinistro. Non ha precedenti penali e questo le fa evitare il carcere. La base Usaf fa quadrato, nessun commento, nessuna dichiarazioni ufficiale, nessun responsabile disposto a parlare al telefono. «Nel caso — spiega il Procuratore della repubblica di Pordenone, Raffaele Tito che coordina le indagini — dovesse scattare un eventuale rinvio a giudizio, le autorità americane potrebbero avocare a sé la giurisdizione di ogni provvedimento, ma per farlo dovrebbero inoltrare una specifica richiesta al ministero della Giustizia italiano, come prevede un trattato della Nato del 1955». Come dire che all’orizzonte pare già profilarsi uno dei tanti contenziosi legali Italia-Usa collegati, appunto, alla presenza dalla base Usaf nel Friuli occidentale. «Credo — aggiunge il procuratore Tito — che la vicenda potrà avere molti strascichi».

Intanto, nelle pieghe delle indagini tuttora in corso c’è chi punta il dito sul fatto che nella zona della rotatoria teatro della disgrazia le luci vengono spente dalle 2 alle 6. Nell’ora dell’incidente, quindi, il buio era pressoché totale. Il sindaco di Porcia, Marco Sartini, respinge con forza l’ipotesi che la mancanza di illuminazione possa essere alla base dell’incidente. «Noi— commenta — non abbiamo fatto altro che adeguarci alla richiesta del governo di contenere le spese per la pubblica illuminazione di alcuni tratti stradali. E quello della rotatoria è uno di questi. E poi non dobbiamo dimenticare che i tre ragazzini si trovavano ai bordi della ciclabile, sul marciapiede, e quindi era loro consentito di starsene a chiacchierare in santa pace».

21 agosto 2022 (modifica il 22 agosto 2022 | 15:32)

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, 2022-08-22 13:32:00, Il ragazzino è morto. La madre si era raccomandata che il figlio tornasse a casa a piedi. L’auto è piombata su un gruppetto di tre amici. Tasso alcolemico quattro volte sopra il limite di legge, Domenico Pecile

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