di Maurizio Bertera
Due esemplari dell’iconica sportiva, preparati per il fuoristrada impegnativo, sono riusciti a raggiungere le pendici di Ojos del Salado, a quota 6.007 metri di altezza. E a Los Angeles si prepara il debutto dell’inedita versione «Dakar»
C’è uno stretto legame tra il debutto della 911 «Dakar» al Salone di Los Angeles e l’impresa realizzata da due prototipi basati sulla stessa vettura in Cile. Perché se è in arrivo – dopo 500mila km di test in ogni condizione – la prima tre porte della casa di Zuffenhausen destinata a prestazioni sensazionali anche in fuoristrada, un saggio di quanto può fare una 911 «preparata» si è avuto nella scalata dell’Ojos del Salado, il vulcano più alto del mondo, situato in Cile a quota 6.007 metri di altezza. Un luogo decisamente ostile, nonostante il cambiamento climatico: neve, ghiaccio, aria rarefatta e temperature di -30 gradi centigradi. A guidare il team Porsche è stato Romain Dumas, uno dei migliori piloti delle corse Endurance. È andata bene, non sono capitate disavventure ma l’avventura non è stata semplice e in più di un’occasione è stato l’intervento umano a permettere la scalata della vettura.
Sempre il boxer tre litri
Per la grande sfida, le due auto sono state equipaggiate con roll cage, sedili in fibra di carbonio e imbracature, così da soddisfare i requisiti di sicurezza necessari. Successivamente, sono stati aggiunti assali a portale per aumentare l’altezza da terra dell’auto, che ha raggiunto un valore di 350 mm. I rapporti ravvicinati del cambio manuale a 7 rapporti, abbinati con i pneumatici da fuoristrada, sono stati predisposti così da assicurare una maggiore reattività a basse velocità. Le auto sono state poi dotate di una speciale protezione del sottoscocca in fibra aramidica, leggera, ma estremamente resistente. Sotto il cofano c’era lo stesso 3 litri boxer della 911 4S da 443 Cv, ma il sistema di raffreddamento è stato spostato verso l’alto per consentire alla vettura di affrontare sezioni di fuoristrada più estreme senza temere danni.
Il Warp-Connecter
Gli ingegneri hanno installato un nuovo dispositivo chiamato Porsche Warp-Connecter: originariamente progettato per applicazioni in pista, garantisce un collegamento meccanico tra tutte e quattro le ruote così da consentire un carico costante anche quando il telaio è sottoposto a bruschi dislivelli come quelli affrontati sul vulcano. Sono stati poi utilizzati bloccaggi del differenziale manuali e commutabili, oltre a un avanzato sistema di sterzo a comando elettrico. E’ stato montato un verricello nella parte anteriore, mentre la carrozzeria è stata modificata per garantire lo spazio sufficiente per le ruote e i pneumatici off-road larghi 310 mm, caratterizzati da un’importante tassellatura. Non casuali le due livree distintive: una con la stessa combinazione di colori Porsche Motorsport che adorna la 963 LMDh da corsa e l’altra a tema 911 progettata dal team di stilisti di Weissach.
15 novembre 2022 (modifica il 15 novembre 2022 | 11:36)
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, 2022-11-15 11:03:00, Due esemplari dell’iconica sportiva, preparati per il fuoristrada impegnativo, sono riusciti a raggiungere le pendici di Ojos del Salado, a quota 6.007 metri di altezza. E a Los Angeles si prepara il debutto dell’inedita versione «Dakar», Maurizio Bertera