Portinerie e quartieri, così si cammina insieme. Se il vicino fa bene

Portinerie e quartieri, così si cammina insieme. Se il vicino fa bene

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di Paola D’Amico

Crescono le esperienze di solidariet da Ferrara a Firenze. Sono nate dal basso ma ora il Cavv-Csv di Venezia ha deciso di censirle e mapparle. Ne ha identificate 59, la maggior parte sono presenti nelle regioni del Nord

I mercatini di Natale al Barco, quartiere della prima periferia industriale di Ferrara, gli abitanti se li organizzano da soli. l’ultima novit di Intornoate che da tre anni gestisce una portineria sociale nel cuore delle palazzine della coop Castello. Il Covid – racconta Loredano Ferrari, 69 anni, presidente della neonata associazione – avrebbe potuto fermarci. Invece, siamo stati capaci di leggere i bisogni e fare rete con altre realt. E tutti i giorni ci inventiamo qualcosa. Come i mercatini, che fino a Natale trasformeranno i grandi atri spogli di sei popolosi palazzi (vi abitano oltre 350 famiglie) in un percorso di vetrine pieno di luci e colori. Prima di dare vita alla portineria sociale, gli inquilini pi attivi avevano testato le proprie capacit restituendo smalto a un parco pubblico a ridosso delle case che era stato abbandonato al degrado per oltre dieci anni.

L’autogoverno

Poi abbiamo pensato di fare un passo in pi, di autogovernarci. Avevamo la percezione dei bisogni – continua Ferrari – e delle difficolt di tanti. E servivano delle risposte. Da qui nasce Intornoate, in uno spazio concesso dalla cooperativa proprio al centro dei caseggiati. Dove si pu fare la ricerca di colf e badanti, sbrigare pratiche amministrative, ricevere la spesa o i farmaci, avere assistenza infermieristica. La portineria anche il cuore pulsante della prevenzione. Una volta al mese c’ un medico per il controllo di colesterolo e glicemia. Da qui partono i Gruppi di cammino. E chi solo ha la possibilit di pranzare in compagnia nel ristorantino gestito dai volontari. Ma la portineria diventa anche spazio per intrattenere i bambini oltre l’orario del doposcuola. Tanti genitori lavorano su turni o fino a tardi e non riescono ad andare a prendere i figli a scuola. Allora ci pensiamo noi. Il benessere del mio vicino – conclude Ferrario – fa bene a tutti gli altri.

Saperi, idee e gesti concreti messi a sistema dal basso – sintetizza Laura Roncagli, vicepresidente Csv Terre Estensi (www.csvterrestensi.it) – ci che sta dietro alla quinte del portierato sociale, oggi un innovativo laboratorio sperimentale di quartiere. Questa bella esperienza nasce a Barco, quartiere animato da un vivace associazionismo che da pi di vent’anni come Csv abbiamo avuto il piacere di supportare, con un ruolo di ponte tra le sue realt pubbliche e private, punti vitali del quartiere stesso.

Di recente, il Cavv-Csv della Citt Metropolitana di Venezia (www.csvvenezia.it) ha censito gli spazi sociali nati negli ultimi 15 anni. L’indagine Portinerie di quartiere. Avamposto di Comunit ne ha contate 59, delle quali 47 in attivit, presenti soprattutto nelle regioni del Nord e un bel numero (13) nate in concomitanza con la pandemia, a riprova della capacit di attivare welfare di prossimit e favorire la co-progettazione partendo dal basso. Le portinerie hanno una dimensione digitale per l’informazione, forniscono (gratis) servizi innovativi per rispondere ai bisogni primari dei cittadini, in particolare delle categorie pi fragili. Vengono definite dispositivi di welfare urbano. Non c’ un unico modello. Tutte si basano sul lavoro dei volontari. E se c’ una criticit la sostenibilit economica.

Nel borgo storico

Massimo Niccolai presidente dell’associazione Incontriamoci sull’Arno (www.incontriamocisullarno.it) che ha dato il nome alla portineria di Borgo San Frediano a Firenze: Volevamo fare qualcosa che saldasse lo scambio e la conoscenza di San Frediano, quartiere storico che sfugge al turismo pi omologante, perch ancora abitato da tanti residenti. La portineria un punto di riferimento – spiega – in cui avere informazioni sui negozi di prossimit, aiuto con la spesa, con le pratiche burocratiche, dalla posta allo Spid; un punto di raccolta spedizioni, ma anche una biblioteca condivisa, un luogo che offre primi servizi di avvocatura, uno sportello di prima accoglienza e orientamento, un luogo di incontro vissuto e aperto a tutti. Da noi vengono residenti e turisti, si creano relazioni, siamo legati a tante altre associazioni con cui progettiamo attivit. Siamo nati dall’esperienza del centro diurno psichiatrico di Firenze con cui collaboriamo. E i nostri doposcuola sono un incrocio di culture di tutto il mondo.

7 dicembre 2022 (modifica il 7 dicembre 2022 | 23:50)

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, 2022-12-08 04:52:00, Crescono le esperienze di solidarietà da Ferrara a Firenze. Sono nate dal basso ma ora il Cavv-Csv di Venezia ha deciso di censirle e mapparle. Ne ha identificate 59, la maggior parte sono presenti nelle regioni del Nord, Paola D’Amico

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