di Andrea Pasqualetto
I giudici danno ragione a don Giosso: i lavori vanno sospesi per non compromettere la stabilit della chiesa. La parrocchia ora soddisfatta. Malacalza deve cambiare progetto
Tutto da rifare per Vittorio Malacalza. Il Tribunale ha dato ragione al parroco di Portofino, don Alessandro Giosso, che aveva chiesto e ottenuto la sospensione definitiva dei lavori avviati dall’imprenditore emiliano nel borgo pi glam d’Italia. Malacalza stava realizzando sulle pendici della collina di Portofino un piccolo parcheggio interrato e due ascensori, uno dei quali sarebbe dovuto finire dritto nella sulla villa con affaccio sul golfo del Tigullio. Il progetto, cos com’, rischia di provocare gravi danni alla chiesa millenaria posta nelle vicinanze del cantiere, hanno concluso i tre giudici del Tribunale di Genova chiamati a decidere sul reclamo contro la sospensione dei lavori.
Nuovo progetto
C’era infatti gi stato un primo pronunciamento da parte del tribunale monocratico, impugnato da Malacalza che, oltre alla ripartenza del cantiere, chiedeva al parroco una cauzione per i danni causati dal ritardo. Respinta anche questa richiesta, hanno stabilito i magistrati. A questo punto l’ordinanza non pi impugnabile e Malacalza, se vuole realizzare l’opera, pu solo presentare un nuovo progetto che comunque sar sottoposto alla valutazione di idoneit da parte dei consulenti della parroco, ha precisato l’avvocato Antonino Bongiorno Gallegra che assiste la parrocchia di San Martino. Soddisfazione naturalmente anche da parte di don Giosso che ha combattuto come un leone per fermare le gru: I timori da noi espressi per l’integrit della chiesa, bene monumentale di altissimo valore, oltre ad avere trovato un solido riscontro tecnico, sono stati oggetto di un’adeguata valutazione da parte del giudice competente, ha telegrafato con toni istituzionali dopo aver pestato i pugni nel corso della battaglia legale: Devo tutelare con forza l’edificio sacro!, ripeteva come un novello don Camillo.
Le perizie
E aveva fatto eseguire preliminarmente una dettagliatissima perizia geologica e una relazione architettonica sugli effetti delle demolizioni, coinvolgendo la curia vescovile per avere l’autorizzazione a procedere contro il suo Peppone, cio il malcapitato e riservatissimo ingegner Malacalza, gi azionista di maggioranza di banca Carige ed ex socio di Pirelli. Il sindaco Nella querelle finito in parte anche il sindaco di Portofino, Matteo Viacava, che ha seguito passo passo l’iter amministrativo in un confronto anche diretto e acceso ma sterile con il parroco. Alla fine il Comune aveva infatti concesso i necessari permessi a Malacalza.
Il sindaco
Sono qui dal vescovo a discutere della questione, vista l’iniziativa di questo parroco — spiegava in quei giorni —. Premetto che uno dei due ascensori sar di uso pubblico e io con quello abbatto le barriere architettoniche e riporto il Comune alla sua vecchia sede. Senza tirar fuori un soldo, perch paga tutto l’ingegnere, saranno 4-500 mila euro, una buona donazione direi. Sono sette anni che ne discuto con Malacalza. E poi io nella chiesa di San Martino ci sono cresciuto, figuriamoci se vado a rischiare. Ci tengo a precisare che la pratica stata valutata dagli uffici comunali e dai tecnici sotto tutti i profili.
Niente da fare: ha vinto don Camillo.
28 dicembre 2022 (modifica il 28 dicembre 2022 | 18:32)
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