Powell (Fed): faremo di tutto contro l’inflazione Tassi verso nuovi rialzi   Borse a picco: Milano -2,5%

Powell (Fed): faremo di tutto contro l’inflazione Tassi verso nuovi rialzi  Borse a picco: Milano -2,5%

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Jerome Powell ha imparato la lezione di Paul Volcker, l’ex banchiere centrale costretto a soffocare la crescita americana per fermare l’inflazione alla fine degli Anni ‘70, dopo lo choc petrolifero. Dopo errori e ritardi, il presidente della Federal Reserve al simposio di Jackson Hole, in Wyoming, indossa i panni del falco e nel suo intervento ribadisce «l’impegno incondizionato della Fed a frenare la crescita dei prezzi».

Tassi e inflazione

«È responsabilità delle banche centrali mantenere l’inflazione bassa e stabile», afferma Powell. A luglio negli Stati Uniti l’indice dei prezzi al consumo ha segnato un aumento dell’8,5%, in leggera discesa dal 9,1% raggiunto a giugno, ma ben lontano dal target del 2% nel medio periodo fissato dalla Fed. Perciò i tassi di interesse, attualmente al 2,5-2,50%, dopo due rialzi consecutivi dello 0,75% ciascuno, continueranno a salire. Senza precisare se a settembre il rialzo sarà di mezzo punto percentuale o di altri 75 punti base.

Rallentare la crescita

«Stiamo adottando misure energiche e rapide per moderare la domanda in modo che si allinei meglio all’offerta e per mantenere ancorate le aspettative di inflazione», ha dichiarato Powell. Ma questo richiederà “un certo tempo”, ha riconosciuto il presidente della Fed. Anticipando «un periodo prolungato di crescita inferiore al trend» e ha previsto che «un certo ammorbidimento delle condizioni del mercato del lavoro», oggi molto rigido, con un tasso di disoccupazione sceso fino al 3,5%, ai mini storici.

Wall Street e le borse

Sono gli effetti collaterali indesiderati legati alla manovra per abbassare l’inflazione, che colpiranno famiglie e imprese, ammette Powell. Ma “fallire” su questo fronte «comporterebbe un costo molto maggiore». Il discorso era atteso da Wall Street, che però hanno subito reagito con una brusca frenata. L’indice Dow Jones cede attualmente l’1,31%, attestandosi a 32.584,47 punti base. Il Nasdaq lascia sul terreno l’1,93%, a 12.396,57 punti base, mentre l’indice S&P500 perde l’1,64% a 4.130,10 punti base. L’euro si è mantenuto sopra la parità con il dollaro: il biglietto verde a 1,009 dollari (0,9934 ieri in chiusura). A farne le spese, più delle altre Borse europee, è quella di Milano, che chiude con un “rosso” del 2,49%. E i titoli di Stato italiani risultano tra i più colpiti, con la conseguenza che lo spread col Bund si allarga fino a 233 punti base (dai 223 di ieri). Francoforte registra -2,27%, Parigi termina le contrattazioni a -1,68% e Londra chiude gli scambi a -0,70%. Questo mentre sul fronte energetico non si arresta la corsa del gas che straccia il precedente record e sale a 339 euro al MWh (+2,2%). Sul Ftse Mib, perdono così terreno tutti i titoli a eccezione di Tim (+0,2%) dopo la firma per la realizzazione del cloud di Stato. Male, invece, per Amplifon (-6%), Nexi (-5,4%) e Moncler (-4,9%). Deboli anche banche e assicurazioni. Sul fronte dei cambi, l’euro risale sopra la parita’ con il e vale 137,26 yen (da 135,74). Debole, infine, il petrolio: i future del Wti ottobre segnano -0,4% a 90,8 dollari e il Brent di pari scadenza scambia a 99,1 dollari (-0,2 per cento).

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, 2022-08-26 20:33:00, «È responsabilità delle banche centrali mantenere l’inflazione bassa e stabile», afferma Powell. A luglio negli Stati Uniti l’indice dei prezzi al consumo ha segnato un aumento dell’8,5%, Giuliana Ferraino

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