di Francesca BassoIl tweet di Weber: Antonio Tajani e Forza Italia nel Ppe hanno il nostro pieno sostegno DALLA NOSTRA CORRISPONDENTEBRUXELLES – Non bastata la difesa di Silvio Berlusconi uomo di pace da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che il Ppe considera il proprio interlocutore e punto di riferimento per Forza Italia. Questa volta la presa di distanze dei Popolari stata netta non solo a parole, come nei giorni scorsi, ma con i fatti: A seguito delle osservazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli. Il supporto per l’Ucraina non facoltativo, ha comunicato in un tweet il presidente e capogruppo del Ppe Manfred Weber, aggiungendo che Antonio Tajani e Forza Italia hanno il nostro sostegno e proseguiamo la collaborazione con il governo italiano sui temi dell’Ue. La difesa degli azzurriLa decisione stata presa dall’ufficio di presidenza del gruppo al Parlamento Ue, in una riunione straordinaria organizzata venerd mattina per rispondere alla richiesta di diverse delegazioni di cancellare l’evento: nove i voti a favore e uno contrario (la vicepresidente croata Zeliana Zovko). Una fonte ha spiegato che Antonio Tajani non stato coinvolto. Anzi, il ministro degli Esteri Tajani ha dichiarato di non condividere la decisione di rinviare la riunione di Napoli, anche perch Berlusconi e Forza Italia hanno sempre votato come il Ppe sull’Ucraina, come dimostrano gli atti del Parlamento europeo. E il capodelegazione di FI al Parlamento Ue Fulvio Martusciello ha definito inaccettabili le parole del presidente Weber. Su Twitter subito scattatala difesa del fondatore da parte dei deputati e dei senatori di Forza Italia. Gli azzurri giudicano incomprensibili le parole di Weber e i capigruppo di Senato e Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, sono andati all’attacco definendo inaccettabile il tentativo di dividerci: Gli “Study days” sono una scusa. L’ex premier Berlusconi ha affidato la propria reazione a un post su Facebook: Io vengo criticato perch sto chiedendo che insieme ai sostegni per l’Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Presenza sul palco non accettabile Le giornate di studio sull’Ucraina erano previste dal 7 al 9 giugno a Napoli, un appuntamento politicamente rilevante che avrebbe portato sul palco figure di spicco del Ppe europeo. Ma difficilmente Berlusconi, padrone di casa, avrebbe accettato di fare un passo indietro. Non c’era altra scelta — ha spiegato una fonte al Corriere —. Berlusconi sarebbe stato sul palco e per noi non accettabile. Finch difendeva la sua amicizia personale con Putin abbiamo tollerato, ora passato sul piano politico. Il Ppe consapevole del peso politico del fondatore di Forza Italia ma tra i popolari europei si sviluppata una sorta di allergia — ha spiegato la fonte — nei confronti di Berlusconi e delle sue esternazioni. Il malcontento dei Paesi dell’Est e dell’OvestGi marted a Strasburgo numerose delegazioni si erano schierate contro Berlusconi nella riunione di gruppo per le sue frasi sul presidente ucraino Zelensky e almeno sette avevano minacciato di disertare l’evento di Napoli. Non solo i rappresentanti dell’Est come baltici, polacchi, cechi e slovacchi, ma anche dell’Ovest come irlandesi, belgi e lussemburghesi hanno tuonato contro. Nessuno ha preso apertamente le difese del leader di Forza Italia. Chi c’era ha riferito che pure il capodelegazione di FI Fulvio Martuscello rimasto ammutolito. Una tensione che, dopo due giorni di silenzio, sfociata nel tweet: Il gruppo del Ppe respinge fermamente le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina. Non riflettono la nostra linea politica. La Russia l’aggressore, l’Ucraina la vittima. Non cederemo alla narrazione di Putin e l’Ucraina pu contare sul nostro pieno sostegno. Se non fosse stato abbastanza chiaro, il giorno successivo in aula il capogruppo Manfred Weber ha applaudito le parole del vicepresidente dei socialisti Pedro Marques: stato terribile ascoltare il signor Berlusconi scusare Putin per le sue responsabilit e incolpare l’Ucraina per questa guerra. 17 febbraio 2023 (modifica il 17 febbraio 2023 | 20:34) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,