di Emanuele BuzziIl capo M5S: sorpreso da Draghi. Il dem: ora coesione. Sintonia sugli aiuti a famiglie e imprese Un pranzo per chiarire le ruggini tra M5S e Pd sulla questione delle spese militari, per parlare dello scenario internazionale, e per fare il punto sul governo e sulle prossime Amministrative. Enrico Letta e Giuseppe Conte si sono visti ieri a Roma. Sul tavolo, anzitutto, la questione delle spese militari, in cui i due leader hanno ribadito le rispettive posizioni. Conte ha sottolineato che «questa è una questione politica seria per il Movimento e le posizioni che ho espresso sono convinte e radicate». Per l’ex premier M5S alcuni attacchi pd sono stati del tutto incomprensibili e fuori luogo e ha chiesto, anche in prospettiva futura, maggiore rispetto in caso di posizioni diverse. A preoccupare è lo scenario internazionale. «Io sono rimasto sorpreso — ha detto Conte a Letta — perché quando sono andato da Draghi mi ha parlato solo di spese militari e nonostante abbia rappresentato le diffuse difficoltà del Paese per le bollette, il caro-energia, la scarsità di materie prime, l’inflazione e abbia insistito per avere soluzioni non ho ricevuto risposte ma solo rinvii». Letta a sua volta ha replicato: «Siamo di fronte a scelte impegnative, ci vuole coesione e bisogna tutelare la stabilità dell’esecutivo». Chi ci ha parlato racconta di un Letta molto convinto che la strada sia non cadere nelle provocazioni o nelle polemiche. Sicuro che rispetto alla linea del Pd «la nettezza delle posizioni, sia sulla guerra che sul sostegno al governo, alla fine paga sempre». Convergenza sulla necessità di un intervento straordinario per attutire gli effetti della crisi su famiglie e imprese. Letta ha spiegato a Conte il piano del Pd su carovita e coesione sociale. Durante il pranzo ha anche aggiunto a questo proposito: «Dobbiamo puntare molto sui salari. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando sta facendo un lavoro prezioso». Conte ha sostenuto che «i 5 miliardi nel Def sono del tutto insufficienti». Si è parlato anche della legge proporzionale. Il M5S preme per accelerare in Parlamento e a Campo Marzio si parla di «un significativo passo avanti» che va nella direzione auspicata da Conte, ma sul tema il Pd resta freddo. 7 aprile 2022 (modifica il 7 aprile 2022 | 22:14) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-07 20:15:00, Il capo M5S: sorpreso da Draghi. Il dem: ora coesione. Sintonia sugli aiuti a famiglie e imprese, Emanuele Buzzi