Ogni volta è la stessa storia: supplenti brevi e saltuari che lavorano da mesi e a causa di una macchina burocratica non proprio ottimale sono costretti ad attendere per molto tempo lo stipendio. Anche quest’anno non fa eccezione. Anche se a quanto pare la situazione sta per risolversi.
Infatti, come abbiamo spiegato in precedenza, già nella giornata del 13 dicembre, è prevista un’emissione speciale straordinaria che mira a garantire il pagamento degli stipendi, inclusi gli arretrati, ai supplenti brevi e saltuari. La liquidazione effettiva è programmata per il 27/28 dicembre 2023.
“Il sistema di pagamento dev’essere cambiato in modo da garantire la regolarità della corresponsione delle liquidazioni mensili – tuona Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil, come si legge su Il Fatto Quotidiano -. E’ inaccettabile che non si paghino tempestivamente le persone che lavorano, ci sono supplenti che hanno iniziato a lavorare a settembre e ancora non hanno visto un euro. Lo scorso anno scolastico avevamo ottenuto un tavolo sulle semplificazioni amministrative. Il Governo si era impegnato, tra le altre cose, a garantire il pagamento regolare degli stipendi ai supplenti”, aggiunge.
Anche Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua, protesta: “Il Ministero dell’Istruzione e del merito, in questa vicenda, emerge come il peggior datore di lavoro. Non riesce a garantire una puntuale e legittima retribuzione. La mancanza di sicurezza economica, soprattutto durante le festività natalizie, accentua ulteriormente la difficile condizione di questi lavoratori i quali contribuiscono anche loro a far funzionare le scuole tutti i giorni. Promettere di risolvere la situazione solo a partire dal 2024-25 suscita perplessità e sconcerto. Non riusciamo a comprendere quali siano le difficoltà organizzative che impediscono il regolare pagamento di coloro che, con impegno e dedizione, lavorano tutti i giorni affrontando anche spese ingenti legate agli spostamenti e agli affitti”.
D’Aprile chiede al ministro un impegno immediato e inequivocabile per porre fine a questa situazione: “Non possiamo aspettare. E’ necessario un intervento tempestivo per garantire ciò che rappresenta un diritto e non una concessione”.
“Siamo alle solite – commenta invece Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e come ogni anno, nonostante le promesse, l’amministrazione pubblica dimentica di pagare i supplenti brevi per colpa della burocrazia. In molti tra questi docenti e Ata stanno lavorando da settembre, ma senza che abbiano percepito nulla. Un ‘esercito di proletari’ di Stato. Eppure, se fossero disoccupati prenderebbero regolarmente la Naspi. Siamo a dicembre, il Natale è alle porte e ad oggi non è prevista ancora nessun pagamento neanche una emissione speciale”.
La recente nota ministeriale 25954 del 29 settembre, fa luce anche sul pagamento degli stipendi ai supplenti brevi e saltuari.
La nota ricorda che dall’anno scolastico 2015-2016 si è avviato un nuovo processo di liquidazione delle competenze per le supplenze brevi e saltuarie del personale scolastico non di ruolo. Ai fini del corretto adempimento delle prescrizioni contenute nel D.P.C.M. 31 agosto 2016, le scuole seguono le indicazioni tecniche ed operative fornite con la Circolare 6 n. 16294 del 28 ottobre 2016.
L’obiettivo è garantire il pagamento delle spettanze al personale scolastico supplente breve e saltuario entro 30 giorni. A tal fine il DSGA e il dirigente scolastico a conclusione del rapporto di lavoro, o di ogni mensilità in caso di contratti di più lunga durata, verificano la congruità e la completezza dei dati trasmessi entro tre giorni lavorativi dalla conclusione della mensilità di riferimento e, tramite SIDI, effettuano l’autorizzazione tempestiva al pagamento (adempimento non previsto per gli incarichi di religione) e la trasmettono a NoiPA mediante SIDI.
Il processo si conclude con l’invio da parte di NoiPA del contratto, autorizzato dal DSGA e dal DS, al Sistema Spese della Ragioneria Generale dello Stato per la verifica di capienza finale e, in caso di esito positivo, viene prodotto il cedolino e vengono liquidate le competenze mensili. In caso di esito negativo, l’ufficio competente del Ministero dell’istruzione e del merito, sulla base del fabbisogno calcolato dalle singole rate, assegna le risorse finanziarie occorrenti sui singoli POS dell’istituzione scolastica, nel limite degli stanziamenti di bilancio previsti a legislazione vigente.
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