di Massimo FrancoIl chiarimento tra la premier e il Guardasigilli non cancella il nervosismo all’interno della maggioranza L’insistenza con la quale esponenti di Fratelli d’Italia sottolineano il colloquio di ieri a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il Guardasigilli Carlo Nordio rischia di essere fuorviante. Si spiega che l’incontro dimostrerebbe il clima disteso nel governo; e smentirebbe le ricostruzioni strumentali dell’opposizione. Che ci sia chi ha cercato di soffiare sul fuoco dei contrasti nella maggioranza indubbio. E l’impressione che ieri si sia avuto un chiarimento tra Meloni e il suo ministro della Giustizia. Ma dare importanza a qualcosa che dovrebbe essere fisiologico finisce per accreditare e perfino dilatare le tensioni dei giorni scorsi. Il comunicato col quale da Palazzo Chigi si spiega la priorit assoluta di dare ai cittadini una giustizia giusta e veloce in realt non dice molto. La sensazione che sia stata raggiunta un’intesa sull’esigenza di trovare un equilibrio, forse nei toni pi che nella sostanza. Temi come la limitazione delle intercettazioni o la separazione delle carriere tra pm e giudici sono potenzialmente incendiari. Sollevarli senza diplomatismi significa provocare la reazione di chi, nella coalizione, vorrebbe una resa dei conti con la magistratura: almeno quella accusata di essere politicizzata, che secondo Silvio Berlusconi ha usato strumentalmente anche la lotta alla mafia. E rianima quanti, all’opposizione, imputano al governo Meloni di volere subordinare l’ordine giudiziario alla politica. Rispetto a questi estremi, l’esecutivo cerca di evitare scontri istituzionali e di non intaccare l’indipendenza della magistratura. Su questo, due giorni fa il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha detto parole chiare davanti al nuovo Csm, del quale presidente. La volont di Meloni sembra quella di seguire il pi possibile le indicazioni del Quirinale, pur senza rinunciare a una riforma invocata da pi parti: anche a costo di scontentare chi, in particolare dentro FI, ha sostenuto le pi recenti prese di posizione di Nordio. Di pi: in qualche modo ha cercato di farle proprie, estremizzandole. Il tentativo, per il momento riuscito, invece quello di ricondurre la discussione dentro confini meno conflittuali. Probabilmente, l’unico modo per scongiurare un muro contro muroche gi in passato ha prodotto non solo veleni ma immobilismo; e impedito riforme condivise della giustizia, esasperando una contrapposizione tra potere politico e giudiziario, usata dalle frange estreme dell’uno e dell’altro. Ma non sar un percorso facile. Ieri la Lega ha presentato in Parlamento una proposta per la separazione delle carriere dei magistrati. Il tema sembra raccogliere anche il consenso del Terzo polo di Carlo Calenda e di Matteo Renzi. E promette di creare nuove divisioni. 26 gennaio 2023 (modifica il 26 gennaio 2023 | 23:17) © RIPRODUZIONE RISERVATA