la storia politica di Fitto Mezzogiorno, 12 novembre 2022 – 09:12 La caduta e l’ascesa. Dallo strappo con Berlusconi alla vetrina di Bruxelles di Francesco Strippoli Raffaele Fitto Molti cambi di partito ma tenacemente da una parte soltanto: quella che, con terminologia generica, si può definire del moderatismo italiano. Per Raffaele Fitto – tra i più amati e criticati personaggi della Puglia politica degli ultimi 30 anni – c’è stato solo uno schieramento. E se oggi Fratelli d’Italia, partito con cui si federa nel 2018, si può definire il partito dei «Conservatori italiani», in fondo lo deve a lui. Comincia da lontano la storia politica di Fitto. La leggenda vuole sia nata, per giuramento, davanti al feretro del padre, lo stimato presidente della Regione Puglia, Totò Fitto, morto in un incidente stradale nell’agosto del 1988. La verità è che il 19enne Raffaele, quel giorno, semplicemente versasse lacrime. Vero è tuttavia che, davanti alla folla di 30mila persone che parteciparono al funerale, a Maglie, città d’origine dei Fitto, l’unico della famiglia a prendere la parola fu Raffaele. Poche parole per ringraziare e licenziare la folla: amici ed elettori. Tanti elettori. Sono gli stessi che si materializzano due anni dopo: nel 1990, a 21 anni, Raffaele viene eletto in Regione sotto le insegne della Democrazia cristiana: 77 mila preferenze per l’allora giovane studente di Legge. Fitto non vive di rendita. Diventa assessore regionale, per la Dc, a marzo del ’94, e subito dopo segretario regionale del neonato Ppi. Forza Italia è già nata ma Raffaele se ne tiene alla larga. Quando il Ppi si divide, Fitto si colloca nel Cdu e ne diventa vicesegretario nazionale.Nel ’98 un altro passaggio cruciale: il Cdu si spacca e Fitto, per evitare la confluenza in FI, fonda un partito personale (il primo di una serie, per dire del seguito che riesce ad avere in Puglia). Lo sbarco nel movimento berlusconiano arriva nel ’99: per consentire a Raffaele di candidarsi alle Europee. A Bruxelles resta un anno. Nel 2000 diventa il primo presidente eletto della Puglia: berlusconiano, ma mai fanatico di quel movimento. Governa con mano ferma e decisa, promuove la riforma degli ospedali con rigore perfino ostinato, provocandogli inimicizie e risentimento. Nel 2005, anche per questo, è sconfitto da Nichi Vendola alle Regionali. Nel 2006 arriva in parlamento. Due anni dopo con il Pdl (Fi + An) è rieletto e torna a Roma con la promozione: Berlusconi lo chiama a fare il ministro (Affari regionali, Sud e Coesione) nello stesso governo in cui Giorgia Meloni si occupa di Gioventù.Fitto è il leader incontrastato del centrodestra pugliese. Ma arriva, dopo qualche anno, la fase calante. A Roma entra in collisione con Berlusconi: gli contesta il patto del Nazareno con Renzi e soprattutto non nasconde di ambire alla guida della rinata FI (dopo la liquidazione del Pdl). Il confronto si conclude con l’uscita di Fitto, la seconda elezione a Bruxelles (dopo quella del 1999) e la navigazione, solitaria, con una modesta formazione centrista, Dit (direzione Italia). Al Parlamento europeo Fitto si conquista considerazione e riconoscimento. Tra le ironie italiane aderisce al partito dei Conservatori e Riformisti (Ecr in sigla, guidato dall’allora premier britannico David Cameron). In Italia dialoga con la Lega ma non si fa irretire dalla travolgente avanzata di Salvini. Resta con la sua piccola formazione centrista che nel 2018 fa federare con FdI. Forte del suo ruolo di capogruppo Ecr, Fitto introduce Giorgia Meloni in Europa fino a farla diventare presidente del partito europeo dei Conservatori e Riformisti. Nel 2020, torna a candidarsi con FdI alla presidenza della Regione: forse per riprendere un sogno interrotto o forse perché il centrodestra pugliese non mostra particolari personalità da schierare. Viene battuto da Emiliano per un soffio. Un soffio che ora gli vale il posto da ministro e il ruolo di dirigente tra i più ascoltati dalla premier Giorgia Meloni. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 12 novembre 2022 | 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-12 08:15:00, La caduta e l’ascesa. Dallo strappo con Berlusconi alla vetrina di Bruxelles,