Matteo Zuppi, presidente della Cei, la conferenza episcopale italiana, in un’intervista al Corriere della Sera, ha svelato le sue visioni riguardo ai numerosi dilemmi e sfide che la Chiesa cattolica sta affrontando. Tra i temi principali emersi: la famiglia, i ricordi, il Papa Bergoglio, i migranti, l’omosessualità, il presepe, e i conflitti.
Zuppi ha evidenziato una realtà preoccupante: la progressiva diminuzione del clero e la perdita di fedeli dopo la Cresima. “Prima ogni cento metri c’era un prete, ora questo mondo sta finendo“, ha affermato, sottolineando la crisi di una Chiesa che vede svanire i suoi membri più giovani.
La soluzione, secondo il Cardinale, sta nel ritrovare legami e contatti umani. Zuppi ha messo in luce l’importanza delle relazioni come fondamento per una comunità religiosa più coesiva e accogliente.
Una questione particolarmente spinosa affrontata da Don Matteo riguarda la proposta del governo di rendere obbligatorio il presepe nelle scuole. Il Cardinale ha espresso una netta opposizione a tale idea, argomentando che la fede non dovrebbe mai essere imposta, ma scelta liberamente. “Il presepe non si può imporre per legge, rischia di diventare antipatico“, ha dichiarato, sottolineando la necessità di un approccio più inclusivo e rispettoso delle diverse credenze.
Affrontando temi delicati e controversi, Zuppi pone l’accento su un futuro in cui la tolleranza, l’inclusione e il dialogo siano al centro dell’esperienza religiosa, contrastando un’epoca di isolamento e divisione.
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Presepe a scuola, il parere del presidente dei vescovi: Non si può imporre per legge, rischia di diventare antipatico
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