“Sarebbe sufficiente prendere in considerazione quanto espresso da Papa Francesco: esso è ‘un Vangelo vivo, un Vangelo domestico’. Ecco, in questo pronunciamento da parte di chi immaginiamo vive e comprende con sentito ardore la propria fede cristiana, c’è tutta la sensibilità verso il “vivere” la propria fede come un fatto privato, domestico appunto, anche se coinvolge la maggioranza degli italiani”.
Così all’Adnkronos il segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile commentando il disegno di legge di Fratelli d’Italia per ‘blindare’ il presepe nelle scuole.
“È sufficiente ascoltare le parole del Santo Padre per determinare ogni tipo di considerazione senza dover scomodare, anche se si rende necessario, la natura laica del nostro Stato. Nessuno intende disconoscere l’importanza delle tradizioni, ma quando si ha a che fare con qualcosa che investe il nostro essere più profondo quale appunto la fede, ogni imposizione ci appare fuori luogo”.
“Ecco – aggiunge – credo che mai come in questo caso, il buon senso e il rispetto sia l’elemento che debba prevalere nel rispetto di tutti, cristiani credenti e non. Ad ogni modo – evidenzia – la libertà religiosa deve essere rispettata in conformità con i principi di laicità dello Stato senza alcun tipo di condizionamento. Dentro le scuole, più che in ogni altro luogo, si deve promuovere il pensiero libero e critico, piuttosto che imporre determinate tradizioni. Un diritto universale – che passa attraverso la scuola – da insegnare e garantire in un ambiente inclusivo e aperto al pensiero critico, libero da influenze religiose specifiche”.
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Presepe obbligatorio a scuola? DAprile (Uil Scuola Rua): Fuori luogo imposizione, prevalga buon senso