di Luisa Monforte
Daniele Pace ha spiegato in una commissione capitolina che «esiste una contraddizione tra il voler diminuire la Tari e il voler aumentare il porta a porta». Il primo cittadino si era impegnato ad abbassare la tassa del 20%
Il nuovo piano industriale di Ama, neanche è arrivato sul tavolo del sindaco Roberto Gualtieri, e già fa discutere. All’origine dello scontro, tra maggioranza e opposizione in Campidoglio, le parole del nuovo presidente di Ama, Daniele Pace, nel corso di una commissione capitolina.
Pace ha annunciato che a giorni il piano industriale dell’azienda sarà recapitato a Palazzo Senatorio e ha spiegato che la raccolta «porta a porta» dei rifiuti «è una modalità utile, ma costa di più di quella su strada, quindi esiste una contraddizione tra il voler diminuire la Tari e il voler aumentare il porta a porta». In breve: o aumenta il servizio porta a porta o cresce la tariffa per i romani. Tanto è bastato a far volare una pioggia di critiche, dal momento che Gualtieri si è impegnato a diminuire del 20%, entro il 2026, la tassa sui rifiuti, che a oggi è la più alta in Italia. Il contenimento della tariffa, fanno filtrare dal Campidoglio, è confermato ma sarà a regime soltanto quando Roma sarà autonoma sul fronte degli impianti. Nel frattempo, però, da qui al 2026, secondo le opposizioni dell’Assemblea capitolina, c’è un rischio concreto che la Tari aumenti oppure che la raccolta porta a porta resti ferma al palo.
«Ama consegnerà al Comune il piano industriale e il suo presidente Pace ha già messo le mani avanti: anche aumentando la raccolta porta a porta, sostiene Pace, la Tari non è scesa e non scenderà», ha detto il consigliere del M5s, Daniele Diaco. Per il consigliere di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, «il presidente di Ama prepara i romani a un probabile nuovo aumento della Tari. Sollecitato sulla possibile riduzione della raccolta porta a porta, Pace ha certificato il fallimento della strategia della giunta Gualtieri sui rifiuti e l’incapacità di confermare la paventata vocazione ambientalista del centrosinistra».
Tuttavia, dall’azienda, riferiscono che «uno degli obiettivi strategici e degli elementi portanti del nuovo piano industriale, che Ama consegnerà al Comune, è proprio l’abbassamento della Tari». A quanto filtra dagli uffici di via Calderon de La Barca la considerazione fatta da Pace atteneva a un esempio paradossale: sulla Tari concorrerebbero diverse voci di bilancio e nulla vieterebbe di aumentare il porta a porta e diminuire la tariffa allo stesso tempo. Il consigliere della Lega, Fabrizio Santori, tuttavia chiede che «Gualtieri venga in Aula Giulio Cesare e dica che cosa vuole fare». E da Palazzo Senatorio ricordano che già alcuni mesi fa l’Assemblea capitolina ha licenziato una delibera di giunta, a prima firma dell’assessora al Bilancio, Silvia Scozzese, che prevede una decurtazione dei costi della Tari del 4% per le famiglie e del 6,5% per le imprese per tutto il 2022.
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30 settembre 2022 (modifica il 30 settembre 2022 | 07:27)
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