di Emanuele BuzziUn’analisi svela come nell’ultima settimana la neoleader abbia avuto il triplo di interazioni di Bonaccini sul web Una partita giocata e vinta anche e soprattutto sui social. Il risultato delle primarie dem passa dalla Rete. Il congresso ha visto Elly Schlein predominare su Stefano Bonaccini sul web. La fotografia del risultato dei gazebo si vede analizzando l’engagement medio, ossia la media delle interazioni per post, generato dai due candidati. Negli ultimi 28 giorni ogni post della neoleader ha dato il la a 2.200 interazioni su Facebook, 945 su Twitter e 4.600 su Instagram. Per il governatore dell’Emilia Romagna, invece, 1.700 su Facebook, 446 su Twitter e 2.400 su Instagram. Il divario – come analizza Spin Factor, societ di consulenza strategia a e politica – cresciuto sensibilmente nell’ultima settimana, quella in cui il voto era aperto a tutti, il divario aumentato: 3.700 a 2.000 su Facebook 3.400 a 717 su Twitter e 8.800 a 3.500 su Instagram, secondo i dati raccolti da Human. Stesso discorso anche per il sentiment, quattro settimane fa il governatore era lievemente davanti rispetto alla sua rivale. il dato positivo era del 27,27% del primo contro il 25,74% della seconda. Il 18 febbraio, nella fase conclusiva del voto dei circoli, Bonaccini era al 32,21% e la Schlein al 27,05%. Dopo il confronto tv Schlein ha invertito la tendenza fino a chiudere il 26 febbraio, giorno del voto ai gazebo, con un +12 % (36,33% contro 24,27%). La strategia sul web ha premiato Schlein anche in termini di follower e like. Su Facebook i follower sono cresciuti di 55.000 unit negli ultimi 15 mesi (20.000 solo negli ultimi 5 mesi, dopo le Politiche). Su Instagram 98.000 in 15 mesi (46.000 negli ultimi 5 mesi). Certo i numeri di Schlein sono ancora imparagonabili sia a Bonaccini sia, soprattutto, ai leader degli altri partiti. Matteo Salvini ha oltre 5 milioni di follower su Facebook e oltre 2,2 su Instgram, Giorgia Meloni 2,7 e 1,8, Schlein invece ha 245mila su Facebook e 225 su Instagram. La Schlein si rivolta da subito nel corso di queste primarie a tutto il mondo democratico, non solo agli iscritti del Pd. E lo ha fatto costruendo, anzi rafforzando, una identit decisa che ha rigettato ogni forma di subalternit culturale e politica, spiega Tiberio Brunetti, fondatore e amministratore di Spin Factor. E argomenta: Ha declinato una serie di temi, trasversali a Pd e 5 Stelle, ma in parte anche a Pi Europa e a Sinistra e Verdi, partendo e presidiando parole chiare e concetti netti che hanno polarizzato e posizionato la sua candidatura a segretaria. 1 marzo 2023 (modifica il 1 marzo 2023 | 13:07) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,