Processo Depp-Heard, diffuse su Twitter le prove scartate dalla giudice

Processo Depp-Heard, diffuse su Twitter le prove scartate dalla giudice

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di Matteo Persivale

Dalle ricette per i farmaci contro la disfunzione erettile dell’attore alle foto nude della ex compagna, i documenti pruriginosi ritenuti non determinanti per il verdetto. Secondo il New York Post, Heard rischia la bancarotta

Tecnicamente, il processo Depp contro Heard (causa civile CL-2019-2911, «John C. Depp, II v. Amber Laura Heard», County Circuit Court di Fairfax, Virginia) è stato celebrato dall’11 aprile al 1 giugno 2022. Mediaticamente, pare destinato a non finire mai. Non è bastato il verdetto, clamoroso, che ha condannato entrambi per diffamazione: lei a versare un risarcimento di 15 milioni di dollari (ridotti a 10 milioni e 350mila) e lui a un risarcimento di 2 milioni. La legge della Virginia, in nome della trasparenza, permette dopo il verdetto della giuria di desecretare le carte – presentate dalle parti – che il giudice aveva ritenuto per vari motivi inammissibili. Un’avvocata e commentatrice (su Twitter) del processo, apertamente schierata con il «Team Johnny», ha pagato (tramite crowdfunding) i circa tremila dollari necessari per le spese di cancelleria (50 cent a pagina) e ha così ottenuto le oltre 6600 pagine, digitalizzate in 48 file in formato .pdf che hanno in queste ore ravvivato l’agosto delle opposte fazioni di tifosi, tornando a riaccendere la pira sulla quale far ardere l’effigie della «celebrity» nemica.

Non era bastato il processo, che mostrò al mondo le scene da un matrimonio da incubo, il «Chi ha paura di Virginia Woolf?» dell’era digitale, la «Guerra dei Roses» che possiamo permetterci (o, forse, che ci meritiamo). Non erano bastate le immagini delle feci lasciate nel letto di lui e da lei fotografate, i messaggini nei quali lui a un amico esplicitava farneticanti scenari horror di omicidio e altre violenze ai danni di lei, non erano bastate le settimane che avevano lasciato sbirciare al mondo cosa c’è dietro ai matrimoni dei ricchi e famosi nelle loro ville tra le dolci palme di Bel Air. Ecco adesso le 6600 pagine di materiale giudicato irrilevante o fuorviante dalla giudice, gettate in pasto agli utenti dei social media, specialmente di Twitter, per un ulteriore round del match di pugilato digitale a suon di hashtag.

«Team Amber» ora pretende le scuse, gli altri rincarano la dose di accuse già sentite, entrambe le parti grufolando tra i pdf cercano di estrarre il tartufo della nuova rivelazione capace, nelle loro speranze, di rovesciare il verdetto o di aggravare ulteriormente la posizione di lei (già peraltro ridotta sul lastrico dal processo). Sfogliando freddamente le carte, sorge invece l’impressione che la meticolosissima giudice Penney Azcarate, che impose al processo un ritmo molto poco televisivo con numerose interruzioni (e fece imbizzarrire i tifosi a casa), abbia optato per la soluzione più sensata cassando il materiale che emerge ora: che appare più greve, e prurignoso, che legalmente rilevante.

Per esempio, gli avvocati di Heard volevano utilizzare come prova le ricette di vari farmaci per curare la disfunzione erettile della quale soffriva Depp: a dir loro, avvaloravano la testimonianza della loro cliente secondo la quale Depp, impotente, avrebbe abusato di lei con una bottiglia. Sempre gli avvocati di Heard avrebbero chiesto di ammettere come prova i messaggini tra Depp e la rockstar Marilyn Manson, anche lui nei guai per il #metoo. Gli avvocati di Depp, invece, avrebbero chiesto alla giudice di mostrare alla giuria vecchie foto di Heard nuda, per avvalorare la tesi che prima di diventare attrice avrebbe lavorato come «danzatrice esotica», cioè spogliarellista (negli Stati Uniti è frequente eufemismo per indicare una escort). Tra le novità: la sorella di Heard avrebbe detto a un’amica che fu in effetti l’attrice a tranciare la falange del dito della mano di Depp con una bottigliata, elemento grave ma cassato dalla giudice perché non sono ammissibili in aula testimonianze di seconda e terza mano. L’attrice, oltre a risarcire l’ex marito, deve anche pagare le parcelle milionarie dei suoi avvocati e quelle delle due agenzie di pubbliche relazioni: rischierebbe la bancarotta, secondo il New York Post, e starebbe per vendere casa.

2 agosto 2022 (modifica il 2 agosto 2022 | 21:46)

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, 2022-08-02 19:54:00, Dalle ricette per i farmaci contro la disfunzione erettile dell’attore alle foto nude della ex compagna, i documenti pruriginosi ritenuti non determinanti per il verdetto. Secondo il New York Post, Heard rischia la bancarotta, Matteo Persivale

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