Prof nega Shoah durante rappresentazione teatrale, Valditara: Negazionismo incompatibile con qualsiasi ruolo pubblico

Prof nega Shoah durante rappresentazione teatrale, Valditara: Negazionismo incompatibile con qualsiasi ruolo pubblico

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Da un paio di giorni non si parla d’altro: lo scorso 26 gennaio, un professore dell’Istituto superiore Curie-Sraffa di Milano ha interrotto lo spettacolo che si stava svolgendo alla vigilia del Giorno della Memoria. Si trattava della rappresentazione organizzata allo Spazio Teatro 89 dal titolo Herr Doktor, incentrata sulla figura di Joseph Goebbels, il Ministro della propaganda del Terzo Reich. “Questa è la vostra verità, dite solo quello che vi fa comodo – ha gridato l’insegnante dalla platea -, voi state gonfiando completamente i numeri”. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, interviene ora sulla vicenda: “Il negazionismo dell’Olocausto è assolutamente incompatibile con qualsiasi ruolo pubblico”.

A denunciare l’accaduto erano stati gli stessi colleghi dell’insegnante negazionista che, con una lettera alla dirigente scolastica, al Consiglio d’Istituto e al teatro, si sono dissociati da quanto accaduto. “Gli insegnanti si dissociano pubblicamente dalle esternazioni del docente presente allo spettacolo in veste di accompagnatore di una classe, sia come cittadini sia nel loro ruolo di formatori di adolescenti, formatori appartenenti al medesimo istituto – si legge nella lettera -. Inoltre prendono fermamente le distanze dalle modalità di intervento del docente, che ritengono irrispettose nei confronti degli attori e del personale dello Spazio teatro 89, che in tutti questi anni di collaborazione si è sempre mostrato accogliente ed inclusivo verso l’istituto”.

“Sulla vicenda del professore di un Itis milanese che ha interrotto una rappresentazione teatrale sulla Shoah – dichiara Valditara -, il Ministero, attraverso l’ufficio scolastico territoriale, si è subito attivato chiedendo una relazione sull’accaduto e sull’operato del docente. Il negazionismo dell’Olocausto è assolutamente incompatibile con qualsiasi ruolo pubblico, ancor peggio nei luoghi deputati all’educazione dei giovani”.

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