Il Profeta del bel calcio (e della vita libera)
Profeta di un calcio che non esiste pi, uomo d’altri tempi, colmo di vizi e passioni, il pallone come unica stella polare. Ancora oggi sogno di scendere in campo e giocare, come quando ero ragazzo, ripeteva qualche tempo fa Giovanni Galeone, 82 anni il 25 gennaio ( nato a Napoli nel 1941). Il tempo vola, soprattutto per uno che ha saputo godersi la vita. Libri, vino, donne, mare, ironia, cultura, buon cibo, il tutto cullato per forza dalle onde del mare, da cui non si mai voluto allontanare. Un mito, quasi un guru per molti, amico e mentore per altri, come Max Allegri o Marco Giampaolo. Sono stato fortunato, ho avuto una vita divertente e vissuta nel calcio. Giocatore di medio livello, ritiratosi nel 1974, ha poi intrapreso una carriera di allenatore durata fino al 2007. Al di l del palmars (un campionato di B vinto col Pescara nel 1987 e quattro promozioni in serie A) e delle squadre allenate (solo 8 stagioni in serie A su 24, con Pescara, Perugia, Napoli, Ancona e Udinese), il suo nome un punto di riferimento costante sia per gli aspetti tattici che per la filosofia (anche di vita) sottesa al suo progetto. Allenatore votato a un’idea di calcio bello e d’attacco, si sempre ispirato a Nils Liedholm. Il 4 marzo 2013 si ritirato ufficialmente dal calcio, rifiutando la panchina del Pescara, forse la squadra a cui pi legato il suo nome.
25 gennaio 2023 | 07:05
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