Profughi ucraini a Milano, case in affitto negate alle famiglie in fuga dalla guerra: «Le agenzie non si fidano»

Profughi ucraini a Milano, case in affitto negate alle famiglie in fuga dalla guerra: «Le agenzie non si fidano»

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di Giampiero Rossi

Il racconto di una famiglia milanese che ha ospitato una coppia con tre bambini: «Ricerca di un alloggio impossibile». L’associazione dei proprietari di casa: non è discriminazione, ma un investimento da proteggere

Quando l’ha vista entrare, l’agente immobiliare ha spalancato il suo sorriso. Quando ha sentito che la signora era interessata a un appartamento in affitto ha annuito ostentatamente. Questione di un minuto e l’appuntamento per visitare una soluzione plausibile era fissato. Poi la domanda buttata là: «La casa è per vostro figlio?». Risposta: «No, è per una famiglia di profughi ucraini che stiamo ospitando noi, ma che ha bisogno di una sistemazione propria». Silenzio. Il sorriso scompare. Poi una frase smozzicata a mezza voce: «Devo verificare se quell’appartamento è ancora disponibile, perché mi sembra di aver sentito che…». Pochi minuti dopo l’agente chiama sul cellulare: «La responsabile dell’agenzia… La proprietà… Vi chiamo domani per conferma…». Mai più sentito.

La solidarietà spezzata

Difficile raccontarlo alla giovane coppia fuggita con tre bambini e poche cose dall’Ucraina bombardata. A Milano hanno trovato l’accoglienza incondizionata di questa famiglia milanese presso la quale ha lavorato la nonna dei tre ragazzini. La casa è grande, le risorse ci sono, da settimane si convive sotto lo stesso tetto. Ma ovviamente non può essere una situazione a lungo termine. Ecco perché è scattata la ricerca di un alloggio per la famiglia ucraina. Quello stesso pomeriggio, tra l’altro, una parente della famiglia ospitante aveva trovato un appartamento in affitto, salvo sentirsi dire esplicitamente che «se però è per extracomunitari, anche ucraini, allora no». E non è andata meglio alla nonna che vive a Milano da quasi vent’anni: le agenzie che sentono il suo accento si soffermano pedantemente in riflessioni sulla metratura necessaria per dare «il giusto spazio ai bambini». Insomma, la grande solidarietà per il popolo che sta subendo una guerra assurda si inchioda sul bagnasciuga del mercato immobiliare.

I proprietari di casa

Come mai? «La casa è il risparmio, l’investimento di una vita, è comprensibile che si cerchi di metterle a reddito e di valorizzarle — osserva Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, l’associazione dei proprietari immobiliari —. Non credo si tratti di discriminazione, anzi ben vengano gli ucraini, popolo operoso, che merita solidarietà e rispetto». Ma dopo l’onda emotiva c’è il rischio che il tema si riproponga? «Tra un paio di mesi questo potrebbe essere un problema — dice Vincenzo Albanese, presidente di Fimaa, l’associazione degli agenti immobiliari — perché l’ospitalità non può durare troppo. In ogni caso gli agenti non prendono decisioni senza mandato del proprietario, e se per l’affitto c’è un garante si superano».

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23 marzo 2022 (modifica il 23 marzo 2022 | 20:17)

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, 2022-03-23 19:18:00, Il racconto di una famiglia milanese che ha ospitato una coppia con tre bambini: «Ricerca di un alloggio impossibile». L’associazione dei proprietari di casa: non è discriminazione, ma un investimento da proteggere, Giampiero Rossi

Pietro Guerra

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