di Francesco Profumo*
Non si pu pensare che le conoscenze acquisite lungo il percorso “lineare” riescano ad accompagnare professionalmente fino alla fine della propria carriera. Il periodo di utilit delle conoscenze acquisite si riduce ogni giorno, e questo pone l’accento su quanto sia essenziale l’apprendimento continuo
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento del rettore di OpIt *Francesco Profumo, gi ministro dell’Universit e presidente del Cnr
L’intelligenza artificiale (AI) e la sua integrazione con la societ hanno avuto un’accelerazione tanto improvvisa quanto importante. Oramai, sembra assodato che l’AI sar la quarta GPT (General Purpose Technology) della storia dell’uomo, ovvero una di quelle poche tecnologie o invenzioni che cambiano radicalmente e in modo indelebile la societ. L’ultima di queste tecnologie stata l’ICT (internet, industria dei semiconduttori, telecomunicazioni); prima di questa, l’elettricit e il motore. Tutte e tre le GPT hanno avuto un impatto enorme sulla produttivit e sull’avanzamento generale della societ, ma hanno anche impattato sul mondo del lavoro. L’avvento dell’elettricit e del motore hanno permesso lo spostamento di grande masse di lavoratori da lavori pi arcaici a lavori equivalenti (senza necessit di grosse competenze) nella nuova epoca industriale. L’avvento dell’ICT, invece, ha s generato grandissime opportunit di lavoro, ma anche la necessit di sviluppare importanti competenze per perseguirle. Di conseguenza, una fetta sempre pi grossa del beneficio economico derivante dall’avvento dell’ICT si gradualmente polarizzato verso le persone che nella societ avevano (e hanno) queste competenze. Basti pensare che, gi nel 2017, l’1% pi ricco d’America possedeva il doppio della ricchezza del 90% “pi povero”. Difficile fare previsioni su come l’avvento dell’AI impatter su questo trend gi in atto, soprattutto in occasione di cambiamenti derivanti da innovazioni radicali.
Il ruolo dell’istruzione tecnica di qualit
Ma ci sono alcuni elementi molto chiari: uno di questi che l’istruzione di qualit in ambito tecnologico (e non solo) giocher sempre pi un ruolo primario nel riuscire a garantirsi le migliori opportunit per un futuro di successo in questa nuova era. Per giocare un ruolo da attore protagonista in questo cambiamento, al mondo dell’istruzione, e in particolare quello dell’istruzione universitaria e post universitaria richiesto un enorme cambiamento. Facciamo un passo indietro: siamo cresciuti pensando che imparare significasse seguire un percorso prestabilito. Iscriversi alle scuole elementari, frequentare le medie e il liceo, e, per i pi fortunati o ambiziosi, concludere prendendo una laurea Credo che questo modello vada rivisto e adeguato ai tempi: una solida formazione di base rimane una prerogativa essenziale. Ma in un mondo veloce in rapido cambiamento come quello odierno, non si pu pensare che le conoscenze acquisite lungo questo percorso lineare riescano ad accompagnare professionalmente fino alla fine della propria carriera. Il periodo di utilit delle conoscenze acquisite si riduce ogni giorno, e questo pone l’accento su quanto sia essenziale l’apprendimento continuo.
Il modello circolare
La transizione dev’essere dunque verso un modello pi circolare. Un modello in cui si ritorna sui banchi pi volte nella vita, al fine di aggiornarsi, e dimenticando o cancellando conoscenze obsolete, facendo posto a nuovi modelli produttivi, nuovi modi di pensare, di organizzare, e a nuove tecnologie. In questo contesto, chi fornisce Istruzione e educazione deve ripensare da capo il modo in cui opera e il modo in cui intende indirizzare questa necessit di formazione continua lungo tutto il corso della vita. Le Istituzioni di livello universitario, in qualit di enti accreditati e garanti della qualit dell’educazione (OPIT – Open Institute of Technology tra queste), hanno l’onore di svolgere un ruolo primario in questa transizione. Ma anche il grande onere di ripensare da zero il proprio modello che, in un’epoca digital, non pu essere una pura e semplice trasposizione digitale del vecchio modello di apprendimento analogico. Le istituzioni universitarie sono chiamate a rivedere e mantenere aggiornati i propri programmi di studio, pensare a nuove, pi flessibili e pi veloci modalit di proposta degli stessi a pubblici pi ampi, ad una maggiore connessione col mondo delle aziende, per fornir loro studenti pronti da subito ad inserirsi con successo nelle dinamiche produttive.
11 maggio 2023 (modifica il 11 maggio 2023 | 18:55)
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