«Progetti per la Milano in 15 minuti»Call ai privati sugli spazi da rilanciare

«Progetti per la Milano in 15 minuti»Call ai privati sugli spazi da rilanciare

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di Maurizio Giannattasio

Bando «Mi15-Spazi e servizi per Milano a 15 minuti» da 1,3 milioni per negozi o attività sociali: contributi a fondo perduto fino a 80 mila euro

La città a 15 minuti è un mosaico da costruire tessera dopo tessera. Quella dei servizi che lentamente si sta riempiendo grazie al trasferimento degli uffici comunali dal centro nel resto della città, quella della cura che prende forma grazie alle case di comunità, quella del lavoro con la creazione degli sportelli diffusi sul territorio. Ma per riempire i bisogni degli 88 Nil (nuclei d’identità locale) in cui è divisa la città serve la collaborazione e la messa in rete del privato. È nato così il bando lanciato dall’assessorato allo Sviluppo economico guidato da Alessia Cappello che mette a disposizione 1,3 milioni di euro per finanziare la creazione o il potenziamento di spazi, servizi, attività a impatto sociale e negozi al momento assenti o insufficienti nel quartiere dove si agisce.

Il bando «Mi15-Spazi e servizi per Milano a 15 minuti» sarà aperto fino al 16 settembre e prevede contributi fino a 80mila a fondo perduto, a patto che siano progetti utili, accessibili e duraturi ossia non del tipo prendi i soldi e scappa. Dovranno riguardare una o più tra le seguenti dimensioni della «Città a 15 minuti»: imparare e giocare; lavorare e fare impresa; fare attività culturali; stare all’aria aperta; fabbricare riusare e riparare; mangiare sano e fare la spesa; curarsi e star bene; fare sport e incontrarsi. E dovranno incrociarsi con i bisogni dei quartieri individuati nel Piano di governo del territorio. Se, ad esempio, al Lorenteggio, il bisogno riguarda spazi e attività per gli anziani, al Giambellino chi vorrà partecipare al bando, sia profit sia non profit, dovrà lavorare su progetti che riguardano i bambini. A Santa Giulia il bisogno riguarda spazi dove la comunità si può incontrare siano strutture sportive, culturali.

Un’iniziativa che va a incrociarsi con le altre due tessere del mosaico Milano a 15 minuti, ossia il bando «Scuola dei quartieri» e il Crowfunding civico. Il primo, ha già coinvolto — dal debutto 3 anni fa — più di 1.200 persone e finanziato 42 progetti. L’ultima edizione, finanziata con le risorse del programma europeo React Eu, ha visto 16 progetti selezionati, che si avviano, con l’ultima fase di verifica, a essere proclamati vincitori, accedendo così ad una borsa di progetto fino a 30mila euro a fondo perduto. Il Crowfunding è arrivato alla terza edizione. I progetti al vaglio di Palazzo Marino sono 25. La prima edizione ha permesso di finanziare 16 progetti grazie a 330mila euro raccolti in piattaforma e un contributo comunale dello stesso importo. La seconda ha portato alla realizzazione di 19 progetti grazie ad una raccolta fondi pari a 320mila euro, raddoppiati grazie ai contributi pubblici. «Sono bandi diversi ma che hanno un minimo comune denominatore — spiega Cappello —. L’obiettivo è sostenere le attività che nascono dal basso, quelle che si rivolgono ai quartieri e alle comunità di zona capaci di realizzare quell’idea di “Milano a 15 minuti” che stiamo perseguendo con ogni iniziativa possibile e che il mio assessorato, grazie a oltre 2,3 milioni di fondi europei, intende sostenere anche e soprattutto economicamente».

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20 luglio 2022 (modifica il 20 luglio 2022 | 07:04)

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, 2022-07-20 05:05:00, Bando da 1,3 milioni per negozi o attività sociali: contributi a fondo perduto fino a 80 mila euro , Maurizio Giannattasio

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