Propaganda neonazista su Telegram, l’amministratore è un 42enne di Scilla che risiede in Germania

Propaganda neonazista su Telegram, l’amministratore è un 42enne di Scilla che risiede in Germania

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«Organizzatevi, uccidete e bruciate lo Stato». È uno degli appelli lanciati via Telegram da nove internauti indagati dalla Procura di Torino per riorganizzazione del disciolto partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Ad amministrare il gruppo un italiano di 42 anni, originario di Scilla, in Calabria, ma residente in Germania, ad Aalen
L’indagine è coordinata dal pm Lisa Pazzè e fa luce su gruppi di discussione e chat usate per fare propaganda nazifascista. E anche per diffondere messaggi No Vax e No Green pass. Per mesi gli investigatori hanno monitorato il canale «Brudershaft thule», ovvero la «Fratellanza di Thule», e il gruppo di discussione, «Meine Ehre Heiβt Treue», «Il mio onore si chiama lealtà», che prendeva il nome dal motto delle SS. All’interno non c’erano solo frasi di stampo neonazista – «Onore ai camerati caduti per liberare il mondo dai giudei»; «Per gli ebrei siamo un problema, Hitler ci aveva messo in guardia» -, ma anche accuse al governo per le politiche sull’emergenza sanitaria: «Quelli che sono stati uccisi sono stati intubati, potevano salvarsi a casa», oppure «Il Covid è una finzione. Conte, Speranza e Draghi stanno applicando protocolli assassini».
Non mancavano gli attacchi agli stranieri: «I negri non si vaccinano perché devono sostituire i bianchi come razza». Tra gli indagati tre piemontesi: una guardia giurata 53enne di Montalto Dora, nel Torinese, una parrucchiera 22enne e un muratore 50enne, entrambi di Alessandria. . Gli altri indagati vivono a Brescia, Brindisi, Rieti. Il più giovane uno studente di 19 anni di Lodi. Infine l’operaio e il disoccupato di Treviso. Quest’ultimo era già stato denunciato mesi fa per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate No Vax, a Trieste e Genova.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati tirapugni, manganelli, baionette, manette, bandiere con simboli nazisti e degli Hezbollah libanesi, libri d’area, busti e immagini di Mussolini e Hitler, nonché giornali d’epoca inneggiati alla supremazia della razza. In Germania è stata trovata una carabina ad aria compressa illegalmente detenuta. Anche le armi regolarmente denunciate, come quelle in possesso della guardia giurata, sono state tutte sequestrate.
, 2022-03-18 15:18:00, «Organizzatevi, uccidete e bruciate lo Stato». È uno degli appelli lanciati via Telegram da nove internauti indagati dalla Procura di Torino per riorganizzazione del disciolto partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Ad amministrare il gruppo un italiano di 42 anni, originario di Scilla, in Calabria, ma […]
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Pietro Guerra

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