Provincia di Salerno, il nuovo presidente è Franco Alfieri

Provincia di Salerno, il nuovo presidente è Franco Alfieri

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L’ELEZIONE Mezzogiorno, 21 novembre 2022 – 12:48 Fedelissimo di De Luca, fu da lui definito pubblicamente «re delle fritture» di Gabriele Bojano La Provincia di Salerno resta saldamente nelle mani del centrosinistra: Franco Alfieri, 58 anni, avvocato, sindaco di Capaccio-Paestum, è il nuovo presidente eletto con il 69,94% dei voti. Non riesce ad andare oltre il 30,06% la diretta antagonista Sonia Alfano, sindaco di San Cipriano Picentino, in rappresentanza del centrodestra. «Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa campagna elettorale e il mio pensiero in questo momento va ai comuni di Agropoli e Castellabate, che sono in ginocchio colpiti in questi giorni dal mal tempo. – le prime parole pronunciate dal neopresidente – Ovviamente c’è tanto da lavorare, insieme ai consiglieri provinciali faremo squadra, ci rimbocchiamo le maniche nel solco della continuità. Riprendiamo dai risultati ottenuti in questi anni dal mio predecessore Michele Strianese e proseguiamo. Ma intanto uno dei miei impegni prioritari sarà sostenere la battaglia di Vincenzo de Luca per contrastare l’autonomia differenziata a difesa del nostro Sud e dei nostri territori». Sindaco in tre comuniFranco Alfieri detiene un primato di cui va orgoglioso e che condivide con Vittorio Sgarbi: l’essere stato sindaco, in epoche diverse, di ben tre località, tutte nel Cilento: a 23 anni, nel 1988, indossò la fascia tricolore del comune di Torchiara, in cui è nato, passando alle cronache come il sindaco più giovane d’Italia. Rieletto altre due volte, fu poi successivamente candidato ad Agropoli e la ebbe vinta per due mandati. Al secondo, nel 2012, ottenne il 90% dei consensi, risultando il più votato d’Italia. Affermazione piena, infine, anche a Capaccio-Paestum dove riuscì a mettere insieme sul suo nome ben otto liste, per la cifra-record di 128 candidati. Deluchiano docDeluchiano di stretta osservanza, deve proprio a Vincenzo De Luca il soprannome di «re delle fritture di pesce» che l’ha reso popolare in tutt’Italia e ha finito però con l’indispettirlo. Avvenne in occasione di una riunione del Pd, in vista del referendum del 2016, nel corso della quale il governatore De Luca ironizzò pubblicamente sul fatto che Alfieri, primo cittadino di un paese di mare (Agropoli), fosse «notoriamente clientelare» e che per far votare la metà dei suoi concittadini avrebbe dovuto offrire loro una frittura di pesce. Da qui un’inchiesta su De Luca, accusato di istigazione al voto di scambio, poi archiviata, e l’etichetta di «re delle fritture» che non gli è stata mai più tolta. Per la cronaca il referendum costituzionale andò diversamente da come voleva Renzi e il Pd e stravinsero i No. La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 21 novembre 2022 | 12:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-22 22:28:00, Fedelissimo di De Luca, fu da lui definito pubblicamente «re delle fritture»,

Pietro Guerra

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