di Cristina Marrone
La terapia sostitutiva è prescritta a pazienti che soffrono di ipogonadismo. Auto-prescriversi androgeni per migliorare le proprie prestazioni atletiche e sessuali può avere conseguenze serie sulla salute
Dopo le dichiarazioni di una ex colf di Gianluca Vacchi, che ha accusato l’imprenditore influencer, tra le altre cose, di appioppare multe ai domestici che «spostavano» le iniezioni di testosterone, in molti si stanno domandando che cosa siano queste punture di ormoni.
Chi dovrebbe fare le iniezioni di testosterone?
«L’indicazione principale per la terapia sostitutiva con testosterone (TRT) per cui c’è anche una nota di rimborso, è riferita a situazioni di ipogonadismo (deficit di testosterone) – spiega Giario Conti Segretario Nazionale della Società Italiana di Urologia Oncologica – ad esempio bambini che hanno perso entrambi i testicoli per traumi o patologie e si ritrovano in una fase di sviluppo senza testosterone, ma anche adulti con un livello di testosterone sotto cui non bisogna scendere, con l’obiettivo di riportare i valori a livelli fisiologici (e non di triplicarli). In questi casi è possibile sottoporsi a terapie sostitutive o integrative, ma non con iniezioni o pastiglie, perché con queste terapie la tossicità aumenta notevolmente. Oggi sono disponibili gel o cerotti, formulazioni più sicure, ma la terapia deve essere seguita da un endocrinologo o da un andrologo o comunque da un medico esperto in questo campo perché vanno valutati i dosaggi, le tempistiche, gli intervalli di assunzione e vanno fatti controlli frequenti».
Perché le iniezioni sono pericolose?
«Tutti questi farmaci vengono metabolizzati a livello epatico, ma quando sono assunti per bocca o iniettati si verifica un passaggio epatico molto importante e il rischio di andare incontro a patologie epatiche, tra cui anche neoplasie, non è così remoto, per questo la scelta è caduta su formulazioni con minori effetti collaterali» chiarisce Giario Conti.
Quali sono i rischi dell’autoprescrizione?
Auto prescriversi androgeni con lo scopo di migliorare le proprie prestazioni atletiche o sessuali, magari acquistando i farmaci su internet, può causare gravi ripercussioni sulla salute. «Innanzi tutto l’assunzione di testosterone – dice Giario Conti – è a tutti gli effetti un doping. Il problema è che se una persona soffre di ipogonadismo, con livelli di testosterone che si avvicinano alla castrazione, la terapia può avere un senso anche per proteggere l’apparato muscolo-scheletrico e contrastare i deficit cognitivi. Ma se una persona non ha un deficit di testosterone o di altri enzimi che vengono valutati normali, la terapia sostitutiva non ha senso. Si tratta di una terapia ormonale ed endocrina molto delicata, sia nei bambini che negli adulti, che va assunta assolutamente solo quando serve e il fai da te è onestamente pura follia. Non si diventa superman, si rischia invece di farsi molto male».
Quali sono gli effetti collaterali?
I rischi più concreti di un abuso senza prescrizione medica sono disturbi metabolici generali, problematiche al fegato, policitemia (incremento del numero dei globuli rossi e della coagulabilità del sangue), un aumento delle dimensioni della prostata con comparsa di sintomi di ritenzione urinaria. Non ci sono invece correlazioni dirette con il tumore alla prostata: se una persona non ha un tumore alla prostata non è il testosterone che glielo fa venire, ma se il tumore è latente il testosterone potrebbe accelerarne la comparsa».
Il calo di testosterone con la’avanzare dell’età è normale?
Un calo nella produzione di testosterone è naturale con l’avanzare dell’età (i valori di riferimento del testosterone negli uomini, che si misurano con un esame del sangue, variano a seconda dell’età anche se possono esserci 70enni con valori di testosterone più alti di 50enni) ma i livelli che identificano la carenza sono molto bassi. Molti studi confermano che dai 40 anni si verifica un progressivo declino dei livelli sierici di questo ormone.
Che cosa comporta il calo di testosterone?
Bassi livelli di testosterone comportano una progressiva e diffusa riduzione della massa muscolare, soprattutto addominale, che si manifesta con scarsa forza e resistenza agli sforzi. C’è poi un progressivo decadimento della densità minerale ossea e soprattutto un’alterata funzione sessuale (ridotto desiderio e capacità erettiva), a cui si aggiungono ripercussioni negative sulla funzione cognitiva, sullo stato generale di benessere psichico e sull’attività funzionale cardiaca del paziente, che si accompagnano ad un peggioramento della qualità della vita. «C’è l’illusione che con il doping si diventi più performanti sotto il profilo sessuale ed atletico – conclude l’urologo – ma i possibili danni sono molto maggiori dei possibili benefici. Inoltre il calo della massa muscolare o delle funzioni sessuali non dipendono esclusivamente al calo di testosterone ma sono legati a un insieme di fattori endocrinologici . Il calo della massa muscolare a favore della massa grassa in pazienti con livelli normali di testosterone per l’età può essere contrastato molto meglio con l’attività fisica e con la dieta, senza bombarsi con testosterone».
27 maggio 2022 (modifica il 28 maggio 2022 | 12:59)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-05-28 10:59:00, La terapia sostitutiva è prescritta a pazienti che soffrono di ipogonadismo. Auto-prescriversi androgeni per migliorare le proprie prestazioni atletiche e sessuali può avere conseguenze serie sulla salute, Cristina Marrone