A 69 anni (ne compirà 70 il 7 ottobre), ventidue dopo la prima elezione a presidente della Russia, Vladimir Putin attraversa il momento più delicato del suo lungo regno al Cremlino. A sette mesi dall’invasione dell’Ucraina, le sue truppe controllano la stessa estensione di territorio che controllavano il 28 febbraio, quattro giorni dopo l’inizio dell’Operazione speciale. Kharkiv è stata riconquistata dalle forze di Kiev, che all’inizio di settembre hanno sferrato una controffensiva nel Donbass e ripreso chilometri di terreno. I moscoviti sono in fuga, poche ore fa hanno perduto Lyman, snodo logistico cruciale nel Donbass.
Ma Putin sembra non preoccuparsene. Mentre Lyman tornava in mani ucraine, lui era impegnato nel discorso sull’annessione delle regioni di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson (che l’esercito russo non controlla completamente) dopo i referendum farsa della scorsa settimana. Eppure i segnali delle difficoltà sono stati diversi: l’ammissione della «preoccupazione» cinese dopo il vertice con Xi Jinping a Samarcanda di metà settembre; il comunicato rilasciato ieri dai vertici dell’Armata, che ammettono la ritirata «per evitare che i nostri soldati venissero catturati»; ma, soprattutto, le proteste esplose in molte piazze dopo l’annuncio della mobilitazione parziale che richiamerà alle armi circa 300.000 cittadini, e le conseguenti fughe verso i confini per evitare di essere spediti al fronte.
La domanda sorge spontanea: Putin resisterà? Oppure, in un futuro non troppo lontano, dietro la scrivania del Cremlino si siederà qualcun altro? Il sito Politico ha provato a rispondere, individuando dodici possibili successori e valutandoli in base alla probabilità che prendano il posto dello Zar e alla loro pericolosità in ottica atomica.
2 ottobre 2022 | 14:30
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, 2022-10-02 13:02:00, Gli scenari secondo «Politico»: il passo indietro, il golpe, la rivoluzione in piazza. E i diversi possibili «successori», da Patrushev a Sobyanin, Samuele Finetti