Un puzzle di foto e una scarpa 
	Così hanno restituito lidentità 
	al bambino KR70M6

Un puzzle di foto e una scarpa Così hanno restituito lidentità al bambino KR70M6

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I like ingredients, because they are magnificent., di Alessandro Fulloni, inviato a CrotoneIl dolore dei familiari delle vittime del naufragio di Crotone durante la via Crucis Prima che nella serata di ieri venissero recuperati il suo nome e cognome, questa sigla — KR70M6 — identificava il corpicino di un bimbo trovato sabato a mezzogiorno sulla spiaggia di Botricello, a circa un paio di chilometri da quella di Steccato dove all’alba di domenica, dopo aver centrato uno scoglio a 150 metri dalla riva, il caicco Summer Love si squarciato. Nel naufragio sono morti 70 migranti — una cifra a cui vanno aggiunti i dispersi, tra i 30 e i 50 — partiti da Smirne, in Turchia. Se il corpicino stato trovato perch un volontario della protezione civile, scrutando il mare, si accorto di una manina che spuntava tra l’increspatura delle onde. Poi sono stati i sommozzatori dei Vigili del Fuoco e i marinai della Guardia Costiera ad adagiare il bimbo — con indosso degli short e una scarpa sola, decisiva negli accertamenti successivi— su un telo bianco a riva. II resto lo hanno fatto gli operatori della Scientifica di Crotone che, con un lavoro enorme, stanno via via restituendo un’identit a tutte le vittime delle sciagura. Ci riescono aggiornando di continuo un puzzle — si tratta di un sofisticato software ma poi alla fine si va sempre a consultare un archivio cartaceo tipo quelli che si vedevano nei polizieschi di una volta, con tante foto appese alla parete e tanti foglietti accanto — che contiene testimonianze e immagini con dettagli utili tipo nei, cicatrici, tatuaggi. Dall’et presunta — ricordiamolo: nella sigla KR sta per Crotone, 70 ci indica che stiamo davanti alla settantesima salma recuperata mentre 6 sono gli anni ipotizzati — gli specialisti hanno immaginato che il piccolo potesse essere il figlio di una coppia tra le pi giovani a bordo della Summer Love. Quanto al resto, ci si pu limitare a ci che, sbrigativamente, dicono dalla Questura: mostrare foto e scarpina allo zio (ma forse agli stessi genitori, non chiaro) giunto dal Nord Europa per il riconoscimento stato straziante. Ma strazianti sono state anche le scene viste nel pomeriggio alla via Crucis sulla sabbia di Steccato. Un pullman messo a disposizione dalla Regione ha portato i familiari delle vittime — che saranno tutte assistite gratuitamente da un pool di legali tra cui l’ex sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti — sul luogo del disastro. Molti di loro hanno camminato, sgomenti e a passi lenti, tra ci che restava del caicco, soprattutto legni dello scafo tinteggiati con un blu che ricorda tanto quello intenso usato da Picasso per ritrarre i suoi Poveri in riva al mare. Sulla riva, un’infinit di oggetti che qualcuno raccoglie — spazzolini, dentifricio, Tuc-Lu, caricabatterie — testimonia la normalit dei 5 giorni di navigazione prima del naufragio. A un tratto, risalendo dalla battigia, compare un’afghana sui 60 anni, Leyla. Intabarrata di nero, viene all’Olanda. Stringe al petto delle foto, quelle della sorella Mina morta con il marito e dei tre figli del coppia, Hassif, 15 mesi, e i piccoli Akef, 6 anni, e Zamir, disperso. Le mostra, cerca di sorridere e se ne va dopo aver raccolto della sabbia con la mano. 5 marzo 2023 (modifica il 5 marzo 2023 | 22:33) © RIPRODUZIONE RISERVATA , https://www.corriere.it/politica/23_marzo_05/puzzle-foto-scarpa-cosi-hanno-restituito-l-identita-bambino-kr70m6-4fe35a1c-bb97-11ed-bd21-1b5b3f6000de.shtml, Politica,

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