Qatargate, limprenditore del Sudafrica che a Panzeri ha dato 250 mila euro

Qatargate, limprenditore del Sudafrica che a Panzeri ha dato 250 mila euro

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di Franco StefanoniEditore e filantropo discusso in patria per gli affari con fondi pubblici, Iqbal Surv ha rapporti con il Qatar e risulta esser stato il pi generoso con Fight impunity Della Fight impunity, Ong guidata dall’ex eurodeputato Antonio Panzeri tra i protagonisti dell’inchiesta belga su presunte tangenti in favore di parlamentari Ue, sbuca un finanziamento di 250 mila euro, il maggiore ricevuto, da parte di un imprenditore, medico, filantropo ed editore sudafricano. Si tratta di Iqbal Surv: con la sua Sekunjalo development foundation (Sdf) con sede a Johannesburg nel 2020 ha sostenuto le attivit della Ong. Secondo quanto dichiarato da Surv stesso, a spingerlo sarebbero state le attivit della Fight impunity: battersi contro il traffico di esseri umani, gli abusi sui detenuti e a favore del ripristino di pace e giustizia nel mondo. Come ha raccontato il quotidiano La Verit, Surv uomo discusso in patria, per i disinvolti utilizzi di fondi pubblici e fondi pensione e per i legami con i vertici della Anc (African national congress) un tempo di Nelson Mandela (di cui Surv afferma di essere stato amico e medico personale). L’uomo di affari avrebbe conosciuto la Ong di Panzeri a Davos, in Svizzera, durante un World economic forum, da cui successivamente sarebbe nata la richiesta di finanziamenti da parte di Fight impunity. Legami con Doha in un parere del Comitato etico indipendente della Ue, datato dicembre 202o, che il finanziamento della Sdf viene reso noto, contestualmente all’avvio della collaborazione retribuita dell’ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos con la Ong. Surv, intervistato poi dalla testata sudafricana Daily Maverick, ha detto di non poter commentare il fatto di essere stato il principale sostenitore delle attivit di Panzeri. Quest’ultimo accusato di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro. Il suo arresto il 9 dicembre scorso, insieme a quello di altre sette persone tra cui la moglie, la figlia e la vicepresidente del Parlamento Ue Eva Kaili, vede come principale ipotesi d’accusa l’aver fatto da collettore di tangenti pagate da Marocco e Qatar con lo scopo di migliorare la propria reputazione di Stati attraverso iniziative parlamentari. E proprio il Qatar risulterebbe avere legami con la Sdf di Surv. La fondazione, infatti, interviene soprattutto in Sudafrica e altri paese africani, ma anche nelle zone del Golfo, come stato segnalato in un articolo del Jerusalem post. L’acquisto per esempio nel 2013 del gruppo editoriale sudafricano Indipendent media group, per 200 milioni di dollari, indicato come operazione consentita con fondi del Qatar, anche se Surv ha smentito. 23 dicembre 2022 (modifica il 23 dicembre 2022 | 10:08) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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