Qatargate, Letta convoca d’urgenza la commissione di garanzia del Pd: «Noi parte lesa»

Qatargate, Letta convoca d’urgenza la commissione di garanzia del Pd: «Noi parte lesa»

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di Claudio BozzaLa mossa del segretario per reagire allo scandalo mazzette al Parlamento europeo: Prenderemo decisioni opportune a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa Il segretario Enrico Letta ha chiesto alla Commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico di riunirsi con la massima urgenza. Lo fanno sapere fonti del Nazareno, che sta cercando di reagire allo scandalo Qatargate. Una mossa al fine di assumere le determinazioni pi opportune, a garanzia dell’onorabilit della comunit dei democratici e delle democratiche e a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa, affinch siano pi liberi di esporre le proprie ragioni e fornire i chiarimenti che saranno richiesti dalle autorit inquirenti. Lo scandalo delle mazzette distribuite da Doha per cercare di influenzare i processi decisionali del Parlamento europeo, non coinvolge ufficialmente, almeno al momento, il Partito democratico. Antonio Panzeri, gi segretario della Cgil di Milano, s al centro dello scandalo, ma un ex eurodeputato dem. E anche Andrea Cozzolino, eurodeputato in carica (oggi autosospeso dal gruppo dei socialisti), non risulta indagato. Ci sono per ombre a livello politico sul suo operato: Il Qatar? Sarebbe un errore ostacolarlo, ha scritto di recente in una mail inviata a tutti i suoi colleghi del centrosinistra. Un messaggio inviato a tutti i colleghi, che stavano appunto per votare una risoluzione in cui si sosteneva che Doha aveva ottenuto la Coppa del Mondo grazie alla corruzione. Un quadro diventato assai scivoloso per i dem. Che ora affermano di essere parte lesa in questa vicenda e che agiranno conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie. 16 dicembre 2022 (modifica il 16 dicembre 2022 | 12:22) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-12-16 11:23:00, La mossa del segretario per reagire allo scandalo mazzette al Parlamento europeo: «Prenderemo decisioni opportune a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa», Claudio Bozza

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