La classifica delle migliori università europee: solo unitaliana tra le prime 50

La classifica delle migliori università europee: solo unitaliana tra le prime 50

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di Gianna Fregonara e Orsola Riva

Nella classifica Qs Rankings Europe 2024 soltanto 4 atenei italiani nella top 100: Politecnico di Milano 47esimo, e poi Sapienza, Bologna e Padova. Per produttivit scientifica, 25 atenei italiani nella top 100. Ca’ Foscari quarta per scambi internazionali

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Dipende: da un lato, senza la competizione delle pi blasonate universit americane e delle nuove tigri asiatiche, gli atenei italiani riescono finalmente a ottenere un po’ di visibilit e a piazzarsi almeno fra i primi cento. Dall’altro, restringendo il campo al solo continente europeo, il sistema universitario italiano riesce a entrare nelle prime cinquanta soltanto con il Politecnico di Milano che 47esimo.

Svettano invece le solite inglesi – Oxford (prima), Cambridge, l’Imperial College e Ucl (che si piazzano rispettivamente al terzo, quarto e quinto posto) – pi altre sette nelle prime venti posizioni, ma anche i politecnici svizzeri, che spuntano un secondo posto con l’Eth di Zurigo e il nono con l’Epfl di Losanna , tre universit tedesche, due olandesi e una francese (l’Universit Paris Science & Lettres).

E’ questo il dato complessivo che si ricava dal primo Qs Europe Rankings 2024, una classifica incentrata su 688 universit di 42 Paesi (oltre agli europei in senso stretto, sono inclusi anche la Turchia, l’Armenia, l’Azerbaigian e la Georgia). Il miglior risultato, come gi nella classifica mondiale, lo ottiene il PoliMi. Seguono: la Sapienza (65esima), Bologna (78esima) e Padova (89esimo). Tutte le altre si posizionano fuori dalla top 100.

I dati italiani

A rendere meno fosco il quadro generale c’ per un indicatore nel quale siamo addirittura primi in Europa: quello della produttivit scientifica. Nessun altro Paese ha cos tanti atenei nella top 100: 25 in tutto (con due atenei nella top 20: il Politecnico di Bari che si piazza addirittura al 13esimo posto e quello di Torino al 17esimo), cio quasi il doppio dei secondi arrivati, francesi e tedeschi, che ne hanno in tutto 13. Un dato non sorprendente, nel senso che da sempre i ricercatori italiani sono bravissimi a fare tanto con poco, vista la scarsit di fondi a disposizione. Solo per farsi un’idea, noi spendiamo per ricerca e sviluppo l’1,5 per cento del Pil contro il 2,2 dei francesi (il cui prodotto interno lordo una volta e mezza del nostro) e il 3,1 dei tedeschi (che, quanto a Pil, ci doppiano) . Diversi atenei ottengono risultati molto lusinghieri anche in altri indicatori. Il Politecnico di Milano 20esimo al mondo quanto a reputazione dei suoi laureati presso i datori di lavoro e 29esimo per reputazione accademica. Nel riconoscimento da parte dei colleghi delle altre universit la Sapienza di Roma 17esima e Bologna 18 esima.

Mobilit degli studenti

L’unico altro indicatore in cui collettivamente il sistema italiano si piazza in prima fascia quello della mobilit dei suoi studenti, ovvero della percentuale di iscritti che usufruiscono di qualche programma di scambio internazionale e trascorrono un periodo di almeno un semestre in un ateneo straniero: da sempre aperta agli scambi culturali Ca’ Foscari a Venezia che addirittura quarta al mondo; segue a stretto giro la Cattolica di Milano (sesta), l’universit di Bolzano 15esima, il Politecnico di Milano ventesimo. Non vale per il contrario: ovvero le nostre universit sono ancora poco attraenti per gli studenti internazionali. Solo il PoliMi, l’universit di Siena e la Cattolica si difendono bene piazzandosi al 34esimo, 44esimo e 48 esimo posto.

I docenti

Per il resto continuiamo a scontare la scarsit di docenti universitari, visto che a partire dal primo decennio del Duemila il lungo blocco del turnover ha ridotto il numero complessivo di circa 10 mila unit: oggi i docenti di ruolo sono in tutto poco meno di 47 mila (ordinari associati e ricercatori a tempo indeterminato) pi poco pi di 10 mila ricercatori a tempo determinato (dati Ustat). Non sorprende che nell’indicatore relativo al rapporto studenti-docenti i nostri atenei statali non rientrino nemmeno fra i primi 300: in Italia in media ci sono 20 studenti ogni docente contro i 17 della Francia, i 15 del regno Unito e i 12 della Germania. Unica eccezione l’universit del San Raffaele che, essendo privata e contando su rette pi alte, spunta il trentesimo posto.

20 settembre 2023 (modifica il 20 settembre 2023 | 13:15)

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, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/scuola/rientro-a-scuola/notizie/qs-rankings-europe-2024-universita-italiane-prime-produzione-scientifica-dfacad6a-56fb-11ee-a17f-69493a54d671.shtml, , https://rss.app/feeds/0kOk1fn8PPcBHYnU.xml, Gianna Fregonara e Orsola Riva,

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