Quando Harry Belafonte cambiò la storia della tv americana

Quando Harry Belafonte cambiò la storia della tv americana

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di Aldo Grasso

Solo alla fine degli anni Sessanta l’immaginario della tv Usa cominciava a prendere colore. Prima era solo bianco

6 febbraio 1968: è una data molto importante per la storia della tv americana e per la storia dei diritti civili. L’allora giovane conduttore Johnny Carson cedette per cinque giorni il suo programma, «The Tonight Show», a Harry Belafonte lasciandogli (più o meno) carta bianca per la scelta degli ospiti. Sky Documentaries ha trasmesso il doc di Yoruba Richen «The Sit-In: Harry Belafonte presenta The Tonight Show». Solo alla fine degli anni Sessanta l’immaginario della tv americana comincia a prendere colore, prima era solo bianco, vigeva ancora la segregazione legale, la tv non aveva mai affrontato seriamente i temi razziali. Johnny Carson e i dirigenti della Nbc fecero questa scelta coraggiosa contando sulla popolarità di Belafonte, il cantante che aveva portato con successo negli Usa la musica caraibica.

Ogni sera, Belafonte apriva il programma con una canzone, arricchiva i suoi racconti con filmati di vacanze in famiglia (anche i neri famosi si divertivano come i bianchi!), intratteneva i suoi ospiti su temi legati ai diritti civili. Quindici dei suoi 25 ospiti erano afro-americani, tra cui le star di Hollywood Sidney Poitier e Lena Horne, la cantante Dionne Warwick, il comico Nipsey Russell, la star del basket Wilt Chamberlain, Martin Luther King. Gli altri erano personaggi del calibro di Paul Newman, della cantante inglese Petula Clark e di Robert F. Kennedy. Allora si registrava il programma con il sistema Ampex (nastri magnetici da due pollici) e, per risparmiare, i nastri venivano regolarmente riutilizzati più volte. Per questo, di quell’indimenticabile settimana rimangono pochi frammenti, tra cui le interviste al reverendo Martin Luther King e a Bob Kennedy, che restano tra le ultime apparizioni televisive prima che fossero entrambi assassinati. Nel congedarsi Belafonte si scusò con il pubblico: consapevolmente, aveva voluto accennare a temi di cui molti non erano a conoscenza.

11 agosto 2022 (modifica il 11 agosto 2022 | 20:07)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-08-11 19:58:00,

di Aldo Grasso

Solo alla fine degli anni Sessanta l’immaginario della tv Usa cominciava a prendere colore. Prima era solo bianco

6 febbraio 1968: è una data molto importante per la storia della tv americana e per la storia dei diritti civili. L’allora giovane conduttore Johnny Carson cedette per cinque giorni il suo programma, «The Tonight Show», a Harry Belafonte lasciandogli (più o meno) carta bianca per la scelta degli ospiti. Sky Documentaries ha trasmesso il doc di Yoruba Richen «The Sit-In: Harry Belafonte presenta The Tonight Show». Solo alla fine degli anni Sessanta l’immaginario della tv americana comincia a prendere colore, prima era solo bianco, vigeva ancora la segregazione legale, la tv non aveva mai affrontato seriamente i temi razziali. Johnny Carson e i dirigenti della Nbc fecero questa scelta coraggiosa contando sulla popolarità di Belafonte, il cantante che aveva portato con successo negli Usa la musica caraibica.

Ogni sera, Belafonte apriva il programma con una canzone, arricchiva i suoi racconti con filmati di vacanze in famiglia (anche i neri famosi si divertivano come i bianchi!), intratteneva i suoi ospiti su temi legati ai diritti civili. Quindici dei suoi 25 ospiti erano afro-americani, tra cui le star di Hollywood Sidney Poitier e Lena Horne, la cantante Dionne Warwick, il comico Nipsey Russell, la star del basket Wilt Chamberlain, Martin Luther King. Gli altri erano personaggi del calibro di Paul Newman, della cantante inglese Petula Clark e di Robert F. Kennedy. Allora si registrava il programma con il sistema Ampex (nastri magnetici da due pollici) e, per risparmiare, i nastri venivano regolarmente riutilizzati più volte. Per questo, di quell’indimenticabile settimana rimangono pochi frammenti, tra cui le interviste al reverendo Martin Luther King e a Bob Kennedy, che restano tra le ultime apparizioni televisive prima che fossero entrambi assassinati. Nel congedarsi Belafonte si scusò con il pubblico: consapevolmente, aveva voluto accennare a temi di cui molti non erano a conoscenza.

11 agosto 2022 (modifica il 11 agosto 2022 | 20:07)

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