di Paolo Foschini
Al Giffoni Festival i due documentari prodotti da Con i Bambini. Rossi Doria: «Comunità dell’Appennino come cantieri educativi». I registi: «La tragedia non ha lasciato rabbia ma voglia di futuro»
La forza di ricostruire e rialzarsi dopo (più di) un terremoto, in senso letterale. La pazienza di trasformare quell’esperienza in «cantiere educativo e comunitario», quindi in crescita per tutti, adulti a bambini. Infine l’importanza di farne un racconto, quindi patrimonio per altri. Sta in questa sintesi l’approdo al Giffoni Film Festival, il grande appuntamento mondiale col cinema per ragazzi giunto quest’anno alla 52esima edizione, dei due documentari prodotti dall’impresa sociale Con i Bambini in collaborazione con «If – Imparare Fare» per testimoniare il percorso compiuto nei borghi di quattro regioni italiane martellate dagli sciami sismici dell’ultimo decennio. Titoli e autori: Terre Mutate di Alessandro Marinelli e Kintsugi di Lorenzo Scaraggi.
Carattere
A sintetizzarne i contenuti il presidente di Con i Bambini, Marco Rossi Doria, partendo dal loro denominatore comune che è appunto «il paesaggio delle aree terremotate del Centro Italia» in cui il disastro del sisma si è sovrapposto a quello dello «spopolamento che va avanti da vent’anni: e come impresa sociale – ha spiegato Rossi Doria – abbiamo voluto dar vita a un progetto sperimentale che non avesse però il carattere dell’intervento emergenziale, ma fosse utile al futuro educativo di queste terre dove bambini e ragazzi avevano diritto a un’importante esperienza educativa». I registi Marinelli e Scaraggi hanno preso a cuore la missione «e il risultato è la conferma di questa passione».
«Mi aspettavo – ha detto il primo – di incontrare gente molto arrabbiata per quello che è accaduto alle loro terre, alle loro case. Invece ho trovato gente che si è rimboccata le maniche per ricostruire il loro futuro. In particolare ho potuto constatare la determinazione dei bambini e dei ragazzi».
Incroci
E Scaraggi ha aggiunto: «Non avrei mai immaginato di lavorare con i bambini. Questo film, realizzato in tempi di pandemia, ci dice come bisogna saper essere resilienti e adattarsi alla vita, come il terremoto in queste zone ed il Covid poi ci hanno insegnato». Storie semplici, di comunità e di resilienza, testimoniate dai tanti progetti che in quei borghi martoriati sono stati realizzati in questi anni grazie al sostegno di Con i Bambini negli ambiti culturali più diversi, dalla musica alla lettura, dal teatro al cinema stesso.
In effetti il Festival che si svolge ogni fine luglio a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, ha incrociato l’impresa sociale Con i Bambini – e Fondazione Con il Sud da cui è interamente partecipata – grazie al progetto «Sedici modi di dire ciao» ideato e realizzato dall’Ente Autonomo Giffoni Experience, selezionato proprio da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile: «Un progetto che mette insieme – come ha voluto ricordare Rossi Doria – azioni di contrasto alla povertà educativa e importanza della comunicazione. Nella selezione dei progetti noi abbiamo l’ambizione di essere a un livello veramente europeo per qualità. E questo progetto, per essere stato selezionato, è senza dubbio un’attività di grande valore». Il che è talmente vero che proprio nel corso del Festival sono stati sottoscritti cinque nuovi protocolli di intesa tra l’ente autonomo Giffoni Experience e altrettante associazioni quali il Villaggio di Esteban di Salerno ma anche la comunità montana Gennargentu Mandrolisai, per una ulteriore estensione del progetto fino alla Sardegna.
Coinvolgimento
Questo allargamento della rete, solo per fare un esempio, consentirà ai lab dei «Sedici modi» la possibilità di coinvolgere i giovani di 11 nuovi comuni – su una superficie di 600 chilometri quadrati nel cuore della Sardegna – nelle attività di scrittura, narrazione, cinema, fotografia, nonché in tutti gli altri progetti di inclusione promossi da Giffoni Experience. «Del resto sono anni – ha sottolineato il fondatore dell’ente Claudio Gubitosi – che lavoriamo con l’impresa sociale Con i bambini e Fondazione Con il Sud. E ne siamo sempre più orgogliosi».
Le storie raccontate attraverso i due documentari presentati a Giffoni, al di là del loro valore informativo sulle buone pratiche realizzate, sono state apprezzate dal pubblico in sala per la passione e la «semplicità profonda» delle immagini e della narrazione. E hanno restituito l’immagine di una iniziativa efficace che, pensata per i ragazzi, si è rivelata capace di suscitare speranza e ottimismo rispetto al futuro.
23 agosto 2022 (modifica il 24 agosto 2022 | 05:33)
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, 2022-08-24 03:39:00, Al Giffoni Festival i due documentari prodotti da Con i Bambini. Rossi Doria: «Comunità dell’Appennino come cantieri educativi». I registi: «La tragedia non ha lasciato rabbia ma voglia di futuro», Paolo Foschini