Quando il «nudo» fa bene. Gli abiti trasparenti fanno il giovane solidale

Quando il «nudo» fa bene. Gli abiti trasparenti fanno il giovane solidale

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di Paola D’Amico

«Vesti trasparente» è la campagna di comunicazione sociale ideata da Csv Trentino. L’hanno realizzata 27 giovani: foto di ragazzi e ragazze nudi su manifesti affissi alle pensiline dei bus e nei negozi

Immagini intriganti, un ragazzo in birreria, un altro intento a sfogliare un testo in libreria, una giovane che acquista un abitino estivo. Tutti e tre rigorosamente nudi. E poi, dentro a un QRcode, il messaggio potente: «Conosci ciò che indossi?». Per esempio, che per produrre una semplice t-shirt servono 2.700 litri di acqua (pari al consumo medio di una persona in due anni e mezzo) e ogni anno 500 milioni di chili di fibre sintetiche finiscono in mare; o che 45 milioni di persone solo in India lavorano nella industria tessile in condizione di precariato e sfruttamento; e nel mondo 4 su 5 di chi lavora nel tessile è donna.

La città di Trento nei giorni scorsi si è svegliata con questi grandi poster affissi alle pensiline degli autobus e nei negozi. Le immagini sono diventate virali sui social. Sorride Antonella, una dei 27 studenti della 4 A dell’Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche che hanno firmato la campagna sociale realizzata con il Csv Trentino ( www.volontariatotrentino.it) «Vesti trasparente, conosci ciò che indossi». Campagna che svela le ombre della fast fashion, la moda usa e getta, con i capi che imitano le collezioni delle passerelle ma hanno prezzi democratici.

Il percorso

«È stato un vero e proprio percorso coinvolgente – dice – e costruttivo, passare dall’idea al prodotto esposto sotto casa. Una prova sul campo del potenziale del nostro lavoro. E ancora più bello è il fatto che si tratta di un “prodotto” di comunicazione nato da giovani per i giovani». Giulia De Paoli, che l’ha coordinato per il Csv Trentino, fa un passo indietro: «Siamo partiti lo scorso novembre con la formazione, poi a inizio anno i ragazzi hanno progettato la campagna. E in conclusione dei lavori, un gruppo di sei studenti nell’ultimo mese ha lavorato alla realizzazione dei manifesti». Il Csv non è nuovo a queste imprese. Ha infatti voluto riproporre una seconda edizione del progetto «La bellezza che salva».

«Il nostro obiettivo è lavorare con gli istituti professionali dove i ragazzi sviluppano competenze tecniche specifiche. In questo caso – continua De Paoli – parliamo di comunicazione. E l’intento è far capire che possono usare la conoscenza appresa sui banchi anche affrontando tematiche sociali». A trasportare gli studenti nello sconfinato mondo che sta dietro le quinte del prodotto visto in vetrina è stata Deborah Lucchetti, coordinatrice della campagna «Abiti puliti», che fa parte di una rete globale di 250 organizzazioni e da molto tempo opera nel campo dei diritti umani, della protezione e dei diritti delle donne. «Ho tenuto una formazione sui grandi impatti sia ambientali sia sociali della industria della moda. Poi è nata l’idea di provare loro stessi a costruire una campagna di attivazione».

Il cambiamento

Ogni cittadino può contribuire al cambiamento con stili di vita, scelte di consumo e forme di attivismo. «Il tema affrontato da questi giovani, Vesti trasparente – aggiunge Lucchetti – è trasversale. È la richiesta che facciamo da anni alle imprese, di essere trasparenti sulle loro filiere di produzione. E la collaborazione virtuosa con la scuola che si apre alla società civile organizzata, al tema dei diritti umani, del lavoro, è fondamentale per il cambiamento». La campagna è frutto della creatività della classe IV A.

«Hanno lavorato – sottolinea Lucchetti – sui contenuti appresi e su altri che hanno cercato in autonomia. È molto bello collaborare con i giovani, aiutarli a scoprire quello che si cela dietro a ciò che indossano». In altre parole, fornire strumenti di azioni di cambiamento di cui possono essere protagonisti. «Ancora una volta abbiamo provato a dimostrare che il ruolo del volontariato è cruciale – commenta Giorgio Casagranda, presidente di Csv Trentino – per collegare la crescita dei ragazzi agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il tema della moda, poi, è molto sentito dalle nuove generazioni. La collaborazione con le scuole è cruciale per mantenere vivo il tessuto associazionistico, dentro al quale gli studenti possono mettere in pratica le loro competenze e conoscenze».

22 giugno 2022 (modifica il 22 giugno 2022 | 02:44)

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, 2022-06-22 00:48:00, «Vesti trasparente» è la campagna di comunicazione sociale ideata da Csv Trentino. L’hanno realizzata 27 giovani: foto di ragazzi e ragazze nudi su manifesti affissi alle pensiline dei bus e nei negozi, Paola D’Amico

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