di Davide Maniaci
Nella biblioteca «Astrolabio» in provincia di Pavia l’unica collezione (quasi completa) della rivista satirica: «Altri tempi di creatività senza freni»
Corriere della Sera, apertura choc. «È crollata la Camera! Quasi tutti i deputati morti o dispersi sotto le macerie». Oppure, Paese Sera, altro titolone in prima pagina: «Arrestato Ugo Tognazzi: è il capo delle Brigate Rosse». In tanti ci cascavano, compravano la copia e febbrilmente, increduli, la sfogliavano. L’espressione diventava, man mano, quella del sarcasmo quando (a pagina 3) capivano che non era davvero il Corriere. Erano le bordate de Il Male, la più importante rivista satirica italiana, pubblicata dal 1978 al 1982 con punte di 140 mila copie vendute. Stile e idee avanti di decenni rispetto all’epoca, adesso impossibili da replicare per via delle leggi più stringenti e del potere dei social, che smentiscono le bufale in tempo reale. Anche quelle create ad arte, con grafiche identiche ai quotidiani originali. La raccolta (quasi) completa de Il Male è di proprietà di Astrolabio, biblioteca di Vigevano specializzata nel prestito e nella libera consultazione di testi usati.
Una donazione inattesa e importante: è senza dubbio la collezione più ricca d’Italia della rivista. Tutto grazie a Teresa Maria Berzoni, vedova di Francesco Cascioli, grafico de Il Male nella storica redazione di Roma, quartiere Monteverde. Berzoni vive a Vigevano. «Mio figlio — spiega — ha sposato una vigevanese, ho lasciato Roma per stabilirmi qui. Non era giusto che quegli albi rilegati rimanessero solo a me. Così, ora, possono consultarli tutti». Per sfogliarli basta rivolgersi ad Astrolabio, una nicchia nel pieno centro di Vigevano. Li custodisce da qualche mese, senza aver pubblicizzato la collezione. «Una copia del famoso articolo su Ugo Tognazzi capo delle Br — rivela Cesare Bozzano, presidente di Astrolabio — è stata inviata a Castelverde, in provincia di Cremona, su richiesta del Comune, perché questo autunno verrà inaugurata una mostra nella terra natia del grande attore, per il centenario della nascita».
La signora Berzoni rievoca quei tempi leggendari. Nomi come Pino Zac, il fondatore, o Vincino, il direttore storico. Poi Vauro Senesi, Jacopo Fo, il grande disegnatore Andrea Pazienza. «Erano poco più che ventenni squattrinati — racconta — e per far uscire il primo numero si erano dovuti mettere d’accordo col distributore. I soldi li avrebbe anticipati lui. Se fosse andata male, amici come prima, altrimenti si sarebbe proseguito. Il successo fu subito enorme. Il mio numero preferito in assoluto — prosegue — è il finto Corriere dello Sport in cui era scritto che avrebbero annullato i Mondiali di calcio del 1978 in corso in quel momento». Ma si potrebbe parlarne per giorni: gli extraterrestri che sbarcano sulla Terra ricevuti da una delegazione Onu in un falso Corriere della Sera, la bustina di droga (era pepe) in omaggio, la Terza guerra mondiale con epicentro in Cambogia.
«Erano tempi belli di creatività senza freni — aggiunge la vedova Cascioli — ed averli vissuti è stato un onore. Ricordo che Tognazzi si prestò volentieri alla burla. Nella foto in cui venne portato via si vedevano i colleghi di mio marito. L’esperienza terminò bruscamente così come era iniziata. Per questo è stato impossibile rilegare insieme gli ultimissimi numeri». Sono gli unici che mancano, e chissà se qualcuno li ha conservati. Tutti gli altri, con le prime pagine storiche e i finti scoop che facevano indignare alcuni e ridere tanti, sono ora tutti nello stesso luogo, nella «miniera d’oro» di una piccola biblioteca indipendente di provincia.
18 agosto 2022 (modifica il 19 agosto 2022 | 07:32)
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, 2022-08-19 05:32:00, Nella biblioteca «Astrolabio» in provincia di Pavia l’unica collezione (quasi completa) della rivista satirica: «Altri tempi di creatività senza freni», Davide Maniaci