di Viviana Mazza
Risponde il costituzionalista Lawrence Douglas: «L’Espionage Act vieta di detenere informazioni di sicurezza nazionale senza autorizzazione»
1 Cosa rischia Trump per i documenti classificati requisiti a Mar-a-Lago?
Rispondiamo con Lawrence Douglas, docente di Legge all’Amherst College in Massachusetts. Trump è indagato per aver violato tre leggi: la Section 2071 «prevede tre anni di carcere e la possibile squalifica dall’occupare cariche federali», ma in realtà se possa o no impedire la nuova candidatura di Trump è «oggetto di disputa tra gli esperti»; l’Espionage Act del 1917 vieta di detenere senza autorizzazione informazioni di sicurezza nazionale che possono danneggiare gli Usa o aiutare i nemici («10 anni di carcere; non devi essere intenzionalmente in possesso di tali documenti, basta la negligenza»); la Section 1519: 20 anni di carcere, per ostruzione alle indagini.
2 Quali sono le altre inchieste?
C’è l’inchiesta penale in Georgia sulle possibili interferenze elettorali, a partire dalla famigerata telefonata di Trump al segretario di Stato Raffensperger, in cerca di altri voti. Trump e suoi alleati, come Rudy Giuliani, sono perseguibili per cospirazione e istigazione a commettere frode elettorale e interferenza intenzionale con le elezioni. «Deve però essere provata l’intenzionalità, ovvero che sapevano chiaramente di non aver vinto». Un’altra inchiesta penale, per frode fiscale, aperta dal procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance è invece stata sospesa dal suo successore Alvin Bragg. «Ma non è impossibile — spiega Douglas — che emergano nuove prove». L’inchiesta, civile, per frode fiscale della procuratrice generale di Manhattan Letitia James accusa la Trump Organization di aver gonfiato il valore di immobili per ottenere prestiti e polizze vantaggiose da banche e assicurazioni. La società, se colpevole, dovrebbe versare una pena pecuniaria allo Stato. La Commissione che conduce le audizioni al Congresso sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio, non ha il potere di incriminare Trump ma può chiederlo al ministro della Giustizia Merrick Garland, il quale finora non si è mosso. Il dipartimento di Giustizia ha una sua inchiesta parallela non limitata agli aventi del 6 gennaio, ma che riguarda l’intero tentativo di rovesciare le elezioni.
3 Fino a che punto l’Attorney general (ministro della Giustizia e procuratore generale) è indipendente dal presidente?
«Tecnicamente il dipartimento di Giustizia è parte dell’esecutivo, il presidente nomina l’Attorney General. D’altro canto l’Attorney General è il più alto funzionario responsabile dell’applicazione della legge e in quanto tale la sua responsabilità non è nei confronti del presidente ma consiste nel far rispettare le leggi federali e la Costituzione. È interessante che nel caso di Trump, alla fine, la minaccia di dimissioni di massa nel dipartimento della Giustizia abbia sventato il suo tentativo di installarvi a capo Jeffrey Clark. L’indipendenza ha che fare con le norme e la cultura istituzionale anziché con una divisione normativa netta tra il presidente e l’ufficio dell’Attorney General».
4 Se Trump si candida alla presidenza, non può essere incriminato?
No. Il dipartimento di Giustizia prevede che non si incrimini un presidente in carica ma lo stesso non vale per un candidato. «Sarebbe interessante vedere che cosa succederà se Trump dichiara la sua candidatura per il 2024 e viene incriminato. Potrebbe paradossalmente vincere le elezioni ed essere condannato —osserva Douglas — Ipotesi folli, ma dobbiamo contemplarle per via degli scenari che Trump ci fa concepire».
16 agosto 2022 (modifica il 16 agosto 2022 | 23:22)
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, 2022-08-16 21:31:00, Risponde il costituzionalista Lawrence Douglas: «L’Espionage Act vieta di detenere informazioni di sicurezza nazionale senza autorizzazione», Viviana Mazza