Quanti giovani hanno votato il 12 giugno? Pochi, però…

Quanti giovani hanno votato il 12 giugno? Pochi, però…

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La scorsa settimana, in vista delle votazioni del 12 giugno (amministrative e referendum) ci chiedevamo se e come avrebbero votato i diciottenni in procinto di sostenere l’esame di maturità. Non siamo naturalmente in grado di fornire dati, ma la stessa domanda, estesa a una fascia di giovani più ampia (18-25 anni) se la sono posta Ludovica Geraci e Massimo Taddei in un articolo pubblicato sul periodico online lavoce.info del 17/06/2022.

Secondo i due analisti, che citano un report dell’Istat sulla partecipazione politica, se non è semplice spiegare come mai i giovani si rechino sempre meno alle urne (“il 27 per cento dei 18-19enni e circa un quarto dei 20-24enni non partecipa in alcun modo alla vita politica”) è anche vero che “i giovani fino a 24 anni sono anche la fascia demografica con una maggiore partecipazione politica attiva. Sempre secondo Istat, infatti, il 12,8 per cento dei giovani appartenenti a questa fascia d’età partecipa attivamente alla politica, il dato più alto rispetto alle altre fasce di età, soprattutto andando a cortei o ascoltando dibattiti politici”.

Il fatto è che i giovani mostrano di non aver alcuna fiducia nelle tradizionali forme e modalità di partecipazione politica, come il voto o l’adesione a un partito politico: l’avvento di Internet e dei social come Facebook, Twitter e Instagram per i più giovani, ha infatti modificato il loro modo di esprimere esigenze e di rivolgersi alle istituzioni. Le manifestazioni di piazza restano ancora canali cui ricorrono per protestare e “partecipare”, ma gli spazi online vengono ormai percepiti come i principali strumenti per influire sui processi decisionali in modo “orizzontale”, mentre la pratica del voto viene percepita come uno strumento antiquato e di carattere gerarchico.

Certo, l’azione di misure come il voto telematico nelle elezioni amministrative e politiche, e anche la soppressione del quorum nei referendum abrogativi, aumenterebbe la partecipazione popolare, ma soprattutto quella dei giovani, che si sentirebbero coinvolti direttamente nei processi decisionali, dai quali ora si sentono esclusi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, , Pubblicato da Orazio Niceforo
La scorsa settimana, in vista delle votazioni del 12 giugno (amministrative e referendum) ci chiedevamo se e come avrebbero votato i diciottenni in procinto di sostenere l’esame di maturità. Non siamo naturalmente in grado di fornire dati, ma la stessa domanda, estesa a una fascia di giovani più ampia (18-25 anni) se la sono posta […]
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