Rider, quanto guadagnano davvero? I 10 euro previsti dal contratto e le cifre che entrano in tasca

Rider, quanto guadagnano davvero? I 10 euro previsti dal contratto e le cifre che entrano in tasca

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l’intervista

di Jessica Chia25 gen 2023

Quanto guadagna davvero un rider? I 10 euro previsti dal contratto e le cifre che entrano in tasca

Nel settembre 2020 stato siglato da AssoDelivery (l’associazione che rappresenta l’industria italiana del food delivery a cui aderiscono Deliveroo, FoodToGo, Glovo e Uber Eats) e il sindacato UGL Rider (Unione generale del lavoro) il CCNL Rider, il primo contratto collettivo nazionale per i rider, che li inquadra nell’ambito del lavoro autonomo. Per capire quale sia il guadagno medio giornaliero di un rider, il Corriere ha chiesto al sindacalista Yiftalem Parigi – ventitreenne che studia Economia a Firenze e che dal 2017 fa consegne a domicilio per pagarsi gli studi – di commentare il contratto CCNL Rider. Nel 2020 Parigi stato eletto rappresentante per la sicurezza dai rider della sua citt, che lavorano per Just Eat.

Ho cominciato a fare il rider durante le scuole superiori per mettermi i soldi da parte – racconta Parigi al “Corriere” –. In quegli anni erano soprattutto i giovani a far questo lavoro qui a Firenze; del mio gruppo di amici circa la met faceva consegne a domicilio. All’inizio c’era un margine di lavoro pi alto e questo era strutturato proprio come un lavoro “da studenti”. Le piattaforme di delivery sono entrate cos nel mondo del lavoro: prima hanno sfondato tra gli studenti, poi hanno abbassato le condizioni di lavoro. Cos gli studenti sono usciti progressivamente e sono arrivati gli stranieri e le persone adulte che avevano bisogno di fare questo lavoro a tempo pieno. Durante la sua esperienza da rider, Yiftalem Parigi stato poi eletto primo sindacalista: Alcune cose a me e ad altri colleghi non andavano bene e quindi si cominci a protestare; ci not Enrico Rossi, ex presidente della Regione Toscana, che ci chiese di andare nel suo ufficio a spiegare quali fossero i problemi del nostro lavoro. C’era anche la Cgil e l cominci un dialogo di natura sindacale, che andato avanti fino a oggi. In questo momento non sono pi rappresentante sindacale perch la Magistrale (Parigi sta studiando Accounting, Auditing e Contabilit, ndr) e il lavoro di rider mi impegnano molto.

Analizziamo le principali caratteristiche del contratto firmato tra AssoDelivery e Ugl: in quanto lavoratori autonomi, il contratto afferma che i rider hanno la facolt di scegliere dove, come, quando e quanto collaborare.
S, il lavoratore ha queste scelte, ma tutto relativo. Si omette di dire che dietro c’ il sistema di assegnazione delle consegne. Ovvero tutto si basa su un algoritmo – ogni societ ne ha uno diverso – che classifica il rider in base a dei parametri: pi veloce, meno veloce, in base al mezzo ecc. Chi classificato meglio riceve pi consegne e pi turni, chi classificato peggio ne riceve meno. Il rider pu mettersi online anche tutto il giorno, ma se l’algoritmo lo penalizza, ha meno consegne e quindi guadagna meno. Quindi s, vero che sei libero di scegliere, ma se non rispetti le condizioni dell’algoritmo, e non hai turni, non sei molto libero in realt.

Lo studente, rider e sindacalista Yiftalem Parigi (Addis Abeba, Etiopia, 1999)
Lo studente, rider e sindacalista Yiftalem Parigi (Addis Abeba, Etiopia, 1999)

I rider possono collaborare contemporaneamente con pi piattaforme. Come funziona?
vero, ma il rischio che se arrivano pi consegne contemporaneamente, non si riesce a farle velocemente, quindi l’algoritmo ti penalizza. Bisogna essere abili a gestire le diverse consegne. E bisognerebbe investire sulla societ che ti penalizza meno e ti paga di pi. Tutto si fonda sull’algoritmo, ma i parametri da cui nasce l’algoritmo sono ideati da manager; come se io, soggetto che gestisce le risorse umane, anzich dover ripetere le stesse regole a ogni lavoratore, creo un algoritmo che lo fa in modo standardizzato.

I rider hanno la facolt di accettare o rifiutare le proposte di consegna.
S, siamo liberi in questo. Ma se le rifiuti l’algoritmo ti penalizza.

Il compenso minimo di un rider di 10 euro lordi per ora lavorata. Cosa significa ora lavorata?E quanto si pu arrivare a guadagnare in un giorno?
L’ora lavorata vuol dire che la piattaforma di delivery d una consegna al rider, l’algoritmo stima quanto ci metter, e su questa base la piattaforma paga quell’ora. Se l’algoritmo stima che ci vorr un quarto d’ora a fare la consegna, e in un’ora il rider fa solo quella, guadagner circa 2,50 euro. Ma questa stima unilaterale da parte dell’algoritmo, nessuno verifica e non c’ un soggetto esterno controllore. Quindi ogni societ fa come vuole. La legge prevede un pagamento all’ora, ma in questo modo la si aggira perch cos un pagamento a cottimo, a prestazione, e non a ora. La questione sta nel fatto se paghi o meno il rider durante l’attesa. Quanto si guadagna in un giorno? Dai 10 euro lordi l’ora occorre calcolare i contributi, che sono circa il 25%, poi le tasse forfettarie, che sono il 5% all’inizio e poi diventano il 15% dopo 5 anni. Quindi si arriver a pagare, dopo i primi 5 anni, circa il 40% di tasse su una media di mille euro al mese. Per “ora lavorata” parliamo di circa 6/7 euro netti. Se un rider si mette a disposizione online anche 10 ore – rarissimo che si riesca a lavorare per un’ora consecutiva, e bisogna calcolare che ci sono fasce orarie in cui non si lavora, come dalle 15 alle 18 – si guadagna intorno ai 40 euro al giorno per 4 euro l’ora. Cos abbiamo calcolato circa dieci consegne, ovvero una all’ora. Ci sono persone che arrivano a guadagnare 1300/1400 euro lordi al mese, ma lavorano 10 ore al giorno tutti i giorni.

Il contratto prevede una indennit integrativa (dal 10%, al 15%, al 20% del minimo) per lavoro notturno, festivit e maltempo; un incentivo orario di 7 euro l’ora nelle citt di nuova apertura (per i primi 4 mesi) e un sistema premiale sul numero di consegne (600 euro ogni 2000 consegne per anno solare fino a un valore massimo di 1.500 euro per anno solare e per singola piattaforma).
Duemila consegne sono tantissime, vuol dire fare 7-8 consegne in 365 giorni, tutti i giorni, senza fermarsi mai. Cos un lavoratore rischia di ammalarsi.

Essendo lavoratori autonomi, per i rider non sono previsti: trattamento per le malattie, ferie, tredicesima, quattordicesima, maternit o paternit. prevista una copertura assicurativa infortunistica (Inail) e assicurazioni per danni contro terzi (primarie assicurazioni private). Cosa ci dice su questo punto?
La copertura infortunistica Inail ora obbligatoria per legge. E per quanto riguarda le assicurazioni per danni contro terzi, bisogna vedere cosa prevedono le franchigie, capire fino a quanto ti assicurano e fin da dove. Per esempio, possibile che un danno fino a 500 euro non venga rimborsato; e poi bisogna vedere il limite alto: il danno che va oltre i 100 mila euro coperto o no? Ogni societ pu scegliere la modalit che preferisce.

Sono previste dotazioni di sicurezza gratuite (indumenti ad alta visibilit e un casco per chi svolge consegne con la propria bicicletta) e corsi di formazione su sicurezza stradale e trasporto alimenti. Anche i presidi che vengono definiti “gratuiti” sono obbligatori per legge. Il caso Just Eat, come funziona?
Just Eat l’unica piattaforma, per ora in Italia, che firma contratti di lavoro subordinato: il rider ha diritto alle ferie, alla malattia, ha un fisso di 8,50 euro l’ora oltre a un bonus di 30 centesimi a consegna e un rimborso chilometrico. Anche qui ci sono cose che ancora non funzionano, ma i fondamentali ci sono. Prima Just Eat era dentro AssoDelivery, poi ne uscito. In quel periodo c’erano molte proteste e molto clamore mediatico, la pressione era forte. In quel caso Just Eat forse ha capito che facendo una scelta “pi etica” avrebbe coperto una fetta di mercato con maggiore sensibilit sul tema. Cos stato fatto un accordo con Cgil, Cisl e Uil con un’applicazione del contratto collettivo di settore.

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