politica 14 novembre 2022 – 15:09 «Il congresso del Pd serve per non farselo fare da chi è fuori». Il sindaco di Firenze Dario Nardella mette in guardia dal timore che il suo partito «sia schiacciato fra 5s e Terzo Polo» di Giorgio Bernardini «Il congresso del Pd serve per non farselo fare da chi è fuori». Il sindaco di Firenze Dario Nardella mette in guardia dal timore che il suo partito «sia schiacciato fra 5s e Terzo Polo». All’indomani della presentazione del suo nuovo libro al Tuscany Hall, sembrato una tappa d’avvicinamento alla sua corsa per il Nazareno, Nardella ha partecipato stamane alla trasmissione Agorà su Rai3. «Credo che la cosa importante oggi sia legare una leadership a delle proposte concrete, lavorando sulla massima apertura del Pd. E dunque a questo mi candido, a dare un contributo di idee: poi sulle vere e proprie candidature ufficiali vedremo nei prossimi giorni, nelle prossime settimane. Non mi tiro indietro, non nel lanciare un’autocandidatura, ma nel lavorare perché questo Pd si apra alle forze sociali, al mondo della cultura, al mondo dell’associazionismo», ha spiegato il sindaco ricordando di aver promosso per il 26 novembre un’iniziativa a Roma. Una nuova ‘Leopolda’, ma nella capitale? «Una manifestazione – precisa lui -che possa far parlare chi oggi non si sente rappresentato nel Pd di oggi, non è dentro il Pd, ma vuole dare una mano, e pensa che sia fondamentale avere una forza democratica di centrosinistra che sia alternativa alle destre». Il «rischio tenaglia»«Se il Pd non si dà un progetto, una missione, poi rischia di farsi fare il congresso da chi n’è fuori, ed è evidente la competizione, lo scontro che c’è tra 5 Stelle da un lato e il Terzo Polo dall’altro. Il mio partito, che è uscito come secondo partito dal voto, non può rimanere schiacciato da questa competizione. Per questo ci serve il congresso – ha proseguito -, per darci forza e rimanere uniti, perché il congresso non sia una resa di conti tra gruppi di potere per cui chi vince prende tutto e chi perde se ne va, ci vuole una dialettica. Se siamo più forti e autonomi, possiamo costruire anche delle alleanze utili guardando a chi può essere più vicino alle nostre posizioni, se Conte o se il Terzo Polo». Secondo Nardella «non si costruisce un progetto politico con il rancore, credo che chiunque usi il metro del rancore nel mio partito sbagli. Penso che le alleanze siano opportune, talvolta anche necessarie: ma per fare alleanze devi avere un tuo profilo». Infine si propone in qualche modo come garante di una posizione che salvi tutte le sensibilità del partito: «Rischiamo con questo congresso, che è decisivo e fondamentale per la rinascita del Pd, di schiacciarci solo su un posizionamento a favore di un candidato piuttosto di un altro, cosa già fatta in passato e che non ha portato però i risultati che ci attendevamo». Invece, ha concluso, «la cosa importante è darci un profilo chiaro, un’identità e anche un’autonomia per fare poi un’opposizione credibile a questo governo». La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 14 novembre 2022 | 15:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-14 14:09:00, «Il congresso del Pd serve per non farselo fare da chi è fuori». Il sindaco di Firenze Dario Nardella mette in guardia dal timore che il suo partito «sia schiacciato fra 5s e Terzo Polo»,
Pietro Guerra
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