di Francesca Visentin
Stefania Zovato, Antonella Brunello, Grazia Vernaci e Alice Menichetti, insieme alle loro pazienti: «Le grandi imprese sono così, nella malattia come nella vita: stimolano a dare il massimo, raggiungendo traguardi prima impensabili»
Sandra macina chilometri, non sente più le gambe, ma non molla. L’adrenalina prevale sulla sofferenza, la torre Eiffel compare all’orizzonte, il traguardo è vicino, una falcata dopo l’altra. Stefania accanto a lei, resiste. Uno sguardo tra loro. Ultimo sforzo, stessa grinta. Fatica, tenacia, resistenza, alla fine il traguardo, da tagliare insieme. La corsa e la maratona come metafora dell’alleanza terapeutica tra chi lotta contro il cancro e i medici al loro fianco. Con questo spirito hanno affrontato la Maratona di Parigi, dopo quella di New York, tre oncologhe e un’endocrinologa dello Iov Istituto Oncologico Veneto di Padova, Stefania Zovato, Antonella Brunello, Grazia Vernaci e Alice Menichetti, insieme alle loro pazienti, donne unite da una storia comune di cancro al seno, nella squadra Run For Iov Ryla Onlus, che raccoglie fondi per la ricerca. Una corsa di 42,195 chilometri tra le strade di Parigi, dall’Arco di Trionfo passando per Place de la Concorde in direzione Louvre, poi Place de la Bastille, Bois de Vincennes e via verso il centro, da Notre-Dame per arrivare al traguardo, la Tour Eiffel.
Un’impresa sportiva che ha visto sudare, fianco a fianco, mediche e pazienti, una simbolica ripartenza dopo la malattia, unite nello sforzo e nella meta finale. Stefania Zovato, endocrinologa, responsabile dell’Unità Tumori Ereditari e Endocrinologia Oncologica dello Iov, sottolinea: «Ho cominciato nel 2016 con la maratona New York. Poi ho partecipato nel 2018 alla maratona di Londra, ora la terza Parigi, la corsa post-Covid della ripresa, dal grande significato simbolico. Abbiamo tenuto, di testa, di gambe e di cuore, e siamo andate avanti. Tutte siamo arrivate alla fine, sempre insieme. È stata un’emozione grandissima». Antonella Brunello, dirigente medico di Oncologia 1, spiega: «La finalità della onlus Run Your Life Again Ryla è l’alleanza terapeutica che si riflette in altre sfide, oltre il percorso oncologico». Patrizia Benini, direttrice generale dello Iov (Istituto Oncologico Veneto), evidenzia: «La maratona di Parigi lascia un grande insegnamento, è stata uno straordinario esempio di alleanza medico-paziente, che travalica le mura ospedaliere. Le nostre quattro dottoresse si sono dimostrate una vera forza della natura. Le grandi imprese sono così, nella malattia come nella vita: stimolano a dare il massimo, raggiungendo traguardi prima impensabili. Questa energia la vogliamo condividere con chi sta affrontando un periodo difficile». La squadra Run Your Life Again Ryla onlus è nata nel 2015 per iniziativa di Sandra Callegarin, una paziente dell’Istituto Oncologico Veneto che, durante il percorso di cura, ha trovato nella corsa un motivo per combattere il tumore. Concluse le terapie ha deciso di condividere la sua esperienza di malattia e di corsa e di tradurla in un progetto con la onlus Run Your Life Again (www.ryla.life), con il patrocinio, collaborazione e coordinamento dello Iov (Istituto Oncologico Veneto).
6 aprile 2022 (modifica il 6 aprile 2022 | 17:07)
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, 2022-04-07 05:04:00, Stefania Zovato, Antonella Brunello, Grazia Vernaci e Alice Menichetti, insieme alle loro pazienti: «Le grandi imprese sono così, nella malattia come nella vita: stimolano a dare il massimo, raggiungendo traguardi prima impensabili», Francesca Visentin