Quattro super latitanti sono ancora nellelenco most wanted del ministero dellInterno, uno è calabrese

Quattro super latitanti sono ancora nellelenco most wanted del ministero dellInterno, uno è calabrese

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Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, restano quattro i super latitanti “di massima pericolosità” inseriti nella lista dei ‘most wanted’ stilata dal Viminale. Tra questi c’è il calabrese 49enne Pasquale Bonavota. E’ l’ultimo entrato nel gruppo dei latitanti “di massima pericolosità” inseriti nel ‘Programma speciale di ricerca’ dal Giirl, il Gruppo integrato interforze per la ricerca dei latitanti istituito presso la Direzione centrale della polizia criminale. L’omonima cosca di ‘ndrangheta è una delle più potenti e temute, seconda solo ai Mancuso nel ‘feudo’ di Vibo Valentia: se il fratello Domenico – figlio del defunto boss dell’omonimo clan di Sant’Onofrio (VV) – è ritenuto il capo dell’ala “militare”, Pasquale, 48 anni, è la “mente”. Ricercato dalla fine di novembre del 2018 per associazione di tipo mafioso e omicidio aggravato in concorso, fa perdere le sue tracce dopo una condanna in primo grado all’ergastolo (poi cancellata in appello) rimediata nel processo “Conquista”. “Negli anni – si legge in uno degli ultimi rapporti ‘Mafie nel Lazio’ – è stato in grado di imprimere importanti cambiamenti nella sua cosca, estendendone gli affari a Roma”: sua, agli inizi del nuovo millennio, sarebbe la prima ‘locale’ autonoma della criminalità calabrese nella capitale. Ma i Bonavota hanno interessi ben avviati anche in Liguria, Piemonte e all’estero. SlideSlide Gli altri ricercati sono Attilio Cubeddu, nome storico dell’Anonima sequestri sarda; Giovanni Motisi “u pacchiuni”, “il grasso”, 63 anni, palermitano doc, è ricercato dal ’98 per omicidio, dal 2001 per associazione di tipo mafioso e dal 2002 per strage; Renato Cinquegranella, Boss della camorra, classe 1949, anche di Renato Cinquegranella si sono praticamente perse le tracce dal 2002. Ricercato per associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro, originariamente legato alla “Nuova Famiglia”, storici rivali della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo.

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