Quel dono di Mosca a Emiliano prima della missione stoppata

Quel dono di Mosca a Emiliano prima della missione stoppata

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il giallo Mezzogiorno, 26 marzo 2022 – 09:40 Dal patriarca Kirill otto tonnellate di materiale sanitario, la Regione si candidò a produrre il vaccino Sputnik. L’ambasciatore russo Razov scrisse al governatore: «I nostri militari disponibili ad aiutare la Puglia» di Francesco Strippoli Una lunghissima storia di intense relazioni con Mosca, ma mai una richiesta affinché i militari russi arrivati in Italia nell’aprile del 2020 venissero in Puglia a portare il loro sostegno nella durissima prima fase del covid. Al contrario: partì una lettera dalla Regione per declinare, con il massimo garbo possibile, l’offerta avanzata dall’ambasciatore russo Sergey Razov. «Ho letto con viva commozione – scrisse il presidente Michele Emiliano a Razov -la lettera con cui mi ha annunciato la disponibilità del governo della Federazione Russa ad inviare anche in Puglia un contingente del personale militare russo attualmente distaccato in Lombardia». Tuttavia, precisò Emiliano in quell’occasione, la regia degli interventi «è della Protezione civile nazionale e del governo italiano». Spettava a quelle due istituzioni decidere sullo spostamento dei sanitari e militari russi: Roma stabilì che non occorreva. A Bari otto tonnellate di materiale sanitario da MoscaLa lettera di Emiliano è del 25 aprile. Il giorno prima era arrivato a Bari un carico di otto tonnellate di materiale sanitario del valore commerciale di 700mila euro: mascherine, camici, termometri, occhiali, disinfettanti. Il carico era partito dalla Russia ed era arrivato in Puglia con un tir dopo un transito dalla Svizzera. Era una donazione del Patriarcato di Mosca e corrispondeva – questa sì – ad una precisa richiesta partita da Emiliano, il 28 marzo, in nome dell’antico rapporto tra Bari e la Chiesa ortodossa di Russia, discendente dalla comune e profonda venerazione per San Nicola. «Si dice che l’amicizia si vede nel momento del bisogno – commentò Emiliano in quelle ore – e il patriarca Kirill non ha fatto mancare il suo sostegno alla Regione Puglia e alla città di Bari che ospita la tomba di San Nicola. Gli avevamo chiesto aiuto e gli avevamo detto che la situazione era difficile, che avevamo bisogno di dispositivi di protezione individuale e di mascherine». Il patriarca Kirill accompagnò la donazione con una lettera nella quale ricordò il temporaneo e storico trasferimento a Mosca e San Pietroburgo, nel maggio 2017, di una reliquia di San Nicola. E citò anche l’impegno di Emiliano, quando era sindaco di Bari, nell’operazione diplomatica e amministrativa con cui fu restituita la chiesa russa di Bari al Patriarcato. «La Puglia e la Russia sono unite da un particolare legame spirituale» annotò Kirill nella lettera alla Regione. Rapporti antichissimi nel nome dell’ecumenismo ma anche del commercio e degli affari. Basti pensare al ruolo di «ospite d’onore» assegnato alla Puglia – siamo nel giugno del 2021 – all’interno dello Spief (San Pietroburgo international forum), piazza economica tra le più importanti al mondo, prima della guerra. Emiliano volò in Russia con l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci e una folta delegazione di imprenditori pugliesi. A bordo anche i componenti dell’orchestra del Teatro Petruzzelli che si esibirono in quello che fu etichettato come un memorabile concerto nella piazza dell’Ermitage a San Pietroburgo. «In Puglia vogliamo produrre il vaccino russo Sputnik»«In Puglia – annunciò entusiasta Emiliano dalla Russia – ci candidiamo a produrre il vaccino russo Sputnik». Si riferiva all’intenzione della Regione di sovvenzionare con fondi europei l’iniziativa della fabbrica salentina Lachifarma: l’azienda, a causa della fortissima domanda, in quei mesi stava progettando di riconvertire le proprie linee produttive per arrivare alla produzione di vaccino anticovid (anche se non fu mai chiarito se si pensasse allo Sputnik o altra tipologia). Legami antichi che affiorano di continuo. L’auspicio comune di queste ore è che si riesca presto a fermare il conflitto in Ucraina: per rivedere in Puglia le migliaia di pellegrini russi e ucraini sulla tomba di San Nicola ma pure i ricchissimi imprenditori che lasciavano torrenti di rubli nei negozi e nei ristoranti più raffinati di Bari. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 26 marzo 2022 | 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-03-26 08:41:00, Dal patriarca Kirill otto tonnellate di materiale sanitario, la Regione si candidò a produrre il vaccino Sputnik. L’ambasciatore russo Razov scrisse al governatore: «I nostri militari disponibili ad aiutare la Puglia»,

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