Questionario sulla sessualità, è scontro tra i genitori contrari e quelli favorevoli: falsi perbenismi

In un liceo della provincia di Rimini è al centro di una polemica per aver somministrato un questionario sulla sessualità, che avrebbe incluso anche i minori, per una ricerca di una tesi di laurea in psicologia. Il sondaggio avrebbe posto domande intime e esplicite sulla vita sessuale degli studenti, chiedendo loro anche di esprimere le proprie fantasie erotiche e di indicare la frequenza con la quale vedevano filmati pornografici, oltre ad affrontare la teoria del gender.

Un gruppo di genitori si sono scagliati contro la dirigenza scolastica, sostenendo che nessuno li avesse informati in anticipo dell’iniziativa e che i loro figli erano tornati a casa imbarazzati, raccontando di un questionario strano e imbarazzante.

Il dirigente scolastico ha precisato che la partecipazione al sondaggio era su base volontaria e garantiva l’anonimato degli studenti. Tuttavia, la vicenda ha suscitato molte polemiche e alcuni genitori hanno chiesto le scuse della scuola.

E’ notizia di oggi che alcuni genitori ha scritto una lettera per difendere il sondaggio e l’importanza di trattare tematiche relative all’educazione sessuale e all’affettività. Questo gruppo di genitori ha ribadito l’importanza di una educazione sessuale nelle scuole e ha sottolineato che l’Italia è uno dei pochi paesi membri dell’Unione Europea ad avere ancora un percorso obbligatorio di educazione sessuale nelle scuole.

I genitori favorevoli al sondaggio sono rimasti delusi dall’intervento di alcuni genitori che, a loro avviso, si sono espressi in maniera arbitraria a nome di una collettività non meglio precisata. Essi hanno difeso il liceo per la sua attenzione all’educazione sessuale, che ritengono fondamentale soprattutto nell’era digitale. Essi hanno affermato che le azioni tese a favorire nei ragazzi uno sviluppo consapevole degli aspetti emotivi e sessuali che contraddistinguono le relazioni, di qualsiasi natura esse siano, dovrebbero essere un obiettivo primario della scuola, che andrebbe favorito e non osteggiato nascondendosi dietro a falsi perbenismi.