di Massimiliano Nerozzi
Serata di festa in casa bianconera. Rabiot, prediletto di Allegri: «Abbiamo bisogno di tutti, giovani e anziani, stiamo crescendo».
Sono tutti Allegri alla fine e, soprattutto, di Allegri, quelli che la vincono: segna uno dei suoi preferiti, Adrien Rabiot, quasi raddoppia un altro che Max farebbe giocare ovunque, Danilo, e la chiude un baby, Fagioli , che il tecnico battezzò, in conferenza stampa, già tre anni fa. Va da sé, appena è finita l’allenatore bianconero ha il sorrisone: «Siamo stati bravi a restare uniti e ad avere un atteggiamento propositivo: quando ti metti a disposizione uno dell’altro è più facile portare a casa il risultato». Piano però ad allargare gli orizzonti: «Da oggi bisogna ri-azzerare tutto, il campionato è lungo. Scudetto? Vediamo, ora siamo a due punti dal quarto posto».
Allegri l’aveva preparata a modo suo, pure con scelte nette, a rischio di essere abrasive: fuori dai titolari Bonucci, capitano e, spesso, capobranco: «È stata una scelta in base alla partita: Leo aveva giocato bene con il Psg, ma stasera (ieri, ndr) rientrava Bremer e ho preferito lui a Leo», aveva spiegato pochi minuti prima dell’inizio. «Ma questo fa parte delle rotazioni, soprattutto dietro, dove ho ottimi difensori: con il Psg aveva giocato anche Gatti, quindi fuori Gatti e fuori pure Leo». Mettendo sullo stesso piano chi ha 5 partite con la maglia bianconera e chi ne ha 490: mica scontato. Anche la telemetria della notte è filata come il tecnico preferisce: Inter spesso accampata nella metà campo bianconera, lasciando ettari alla Juve.
Quelli che, in avvio di ripresa, Rabiot s’è divorato, rincorrendo la ripartenza di Kostic, da cui ha ricevuto l’innesco, tagliando in area. E segnando di destro, lui che, quando si presentò mise subito in chiaro una cosa: «Sono mancino». Ora si gode la vittoria: «Abbiamo dimostrato la determinazione e la voglia che c’è nello spogliatoio. Abbiamo avuto delle difficoltà, ma ne stiamo uscendo, uniti». Con unica ricetta: «Soffrendo e facendo tutto per il compagno, senza mollare, fino al novantesimo. Abbiamo bisogno di tutti , giovani e anziani, stiamo crescendo».
Il calcio è semplice, direbbe Allegri. Ci sarebbe la firma di un pasdaran, Danilo, primo juventino per minutaggio in stagione, pure sul bis, non fosse che quasi quattro minuti di (confusa) Var levano dal tabellino la griffe del brasiliano. Poco male, per Madama: ci pensa Nicolò Fagioli, che dopo la pennellata di Lecce, stavolta segna di forza e cattiveria, complice la deviazione di Gosens.
Il biglietto da visita della sfida era stato da vergogna (e da codice sportivo), ovvero il jingle cantato dallo spicchio di tifosi nerazzurri: «Vlahovic sei uno zingaro», mentre il serbo veniva premiano come miglior juventino del mese .
Fischi dal resto dell’arena, la stessa che esplode alla fine, per aver battuto e superato in classifica l’arcinemica. Troncando una serie da incubo: contando anche la scorsa stagione, su 17 big match, la Signora aveva vinto una sola sfida, il 29 settembre 2021, contro il Chelsea. L’ha rifatto, oggi.
6 novembre 2022 (modifica il 6 novembre 2022 | 23:46)
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, 2022-11-06 22:46:00, Serata di festa in casa bianconera. Rabiot, prediletto di Allegri: «Abbiamo bisogno di tutti, giovani e anziani, stiamo crescendo»., Massimiliano Nerozzi