di Maria Teresa Meli
Nel capoluogo della Brianza va in scena il «pride» dei primi cittadini dem. Prevista la partecipazione di Sala, Gualtieri, Nardella, Ricci, Gori e Lepore
Data e luogo sono simbolici. Il 18 settembre, ossia il giorno della grande adunata leghista di Pontida. Monza, ovvero, come la definisce Enrico Letta, la «piazza della riscossa», perché in quella città, alle recenti amministrative, il centrosinistra ha conquistato la guida della città strappandola al centrodestra «contro tutti i pronostici».
Oggi a Monza andrà in scena il «pride» dei sindaci dem che hanno deciso di dare il loro sostegno al segretario in questo ultimo scorcio di campagna elettorale. Spiega Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro: «Sarà la piazza del buon governo e dei sindaci progressisti e riformisti che in questo momento rappresentano il 70 per cento dei sindaci italiani. Oltre 5 mila comuni sono governati da giunte di centrosinistra e quindi metteremo la nostra forza e la nostra energia in questo rush finale».
Saranno 500 i sindaci presenti. Letta li ringrazia e dice: «Questi sindaci di tutta Italia sono la migliore risposta alle sceneggiate populiste di Salvini con la salamella. La Lega nazionale è morta e il Capitano si è fermato proprio a Monza, simbolo del tracollo suo e della FI targata Ronzulli». E ancora: «Conte ha deciso di staccare la spina a Draghi con l’amico ritrovato Salvini. Oggi anche il Nord è contendibile. E non basta la litania sul terzetto dei presunti moderati della Lega — Giorgetti, Zaia, Fedriga — a far dimenticare ai ceti produttivi del Nord chi ha buttato giù Draghi. Peraltro se sono così moderati perché non hanno detto una sillaba sull’accordo col partito di Putin mai stracciato? Si sentono assolti ma sono coinvolti».
I sindaci del Pd saranno presenti in massa (arriveranno in 500), ma parteciperanno anche altri amministratori locali, come Stefano Bonaccini. All’Arengario di Monza interverranno un ventina di primi cittadini. Oltre a Ricci e Nardella, al responsabile Enti Locali Francesco Boccia, e, naturalmente, al segretario che chiuderà l’evento, prenderanno la parola, tra gli altri, Matteo Lepore, Antonio De Caro, Giorgio Gori, il neo sindaco di Monza Paolo Pilotto, Stefano Lo Russo, Roberto Gualtieri e Beppe Sala.
Sì, interverrà anche il sindaco di Milano che di recente ha fatto dichiarazione di voto a favore del Pd: «Buona parte del risultato si giocherà al Nord. E io voglio dare una mano». «Dovremo essere in tanti», si è raccomandato Letta, il quale sa che per i media il paragone tra Monza e Pontida sarà inevitabile, anche se la manifestazione dem non vuole essere una grande adunata: è tarata sugli amministratori. «Ribaltare i pronostici è ancora possibile», aggiunge il leader del Partito democratico per incoraggiare i suoi. Anche Ricci ne è convinto: «A Monza come a Verona, a Latina, e come in molti altri comuni, sembrava impossibile vincere e invece abbiamo vinto solo pochi mesi fa. Ovviamente la concomitanza con Pontida non è casuale perché al folklore della Lega contrapponiamo la serietà, il pragmatismo e i valori dei sindaci di centrosinistra».
Certo, sembrano lontani i tempi (eppure era solo un po’ più di un mese fa) in cui il Pd pensava di poter diventare il primo partito, ma ogni risultato sopra il 20 sarà bene accetto, anche perché garantirà a Letta di rimanere in sella. Quelli che sì avvicinano sono invece i tempi del Congresso (sarà nel ‘23) e dicono che Bonaccini stia scaldando i motori, ma che non voglia assolutamente andare allo scontro con il segretario. Il governatore dell’Emilia Romagna preferirebbe una transizione «soft» e non intende essere il candidato di una corrente del partito.
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17 settembre 2022 (modifica il 17 settembre 2022 | 22:04)
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, 2022-09-17 20:51:00, Nel capoluogo della Brianza va in scena il «pride» dei primi cittadini dem. Prevista la partecipazione di Sala, Gualtieri, Nardella, Ricci, Gori e Lepore, Maria Teresa Meli