di Michele Cappello – Redazione gianlucadimarzio.com
A settembre il Monza ha promosso Raffaele Palladino dalla Primavera: da allora viaggia a 1,75 punti di media (8 vittorie e 4 pareggi in 16 partite). Oggi sfida il Milan
Nello sport americano lo chiamano coaching tree. Si tratta di una sorta di albero genealogico che unisce gli allenatori influenzati da una stessa filosofia o persona. Per Raffaele Palladino, quella persona Gian Piero Gasperini, con il quale ha un rapporto molto forte. Dopo l’esonero di Giovanni Stroppa, arrivato a settembre, il Monza ripartito — giurando che non si trattava di un traghettatore — da un esordiente, l’allenatore della Primavera Raffaele Palladino. E ha avuto ragione perch nelle ultime 16 partite di campionato sono arrivate 8 vittorie e 4 pareggi (media 1,75) con anche scalpi di prestigio come quelli della Juventus — battuta sia all’esordio il 18 settembre, sia al ritorno, il 29 gennaio a Torino — e parzialmente dell’Inter, fermata sul pareggio.
Palladino ha quindi nelle mani tempo e risorse per mettere in pratica quanto appreso dal suo maestro, proprio Gasperini, conosciuto nelle giovanili della Juventus prima e al Genoa poi. Per me stato il numero uno degli allenatori, un maestro, anche ora oggi lo chiamo cos, ha raccontato Palladino in un’intervista. E sul campo la sua influenza si vede. I principi applicati dall’allenatore nella Primavera del Monza ricalcano quelli del Gasp: aggressivit, pressing, verticalit e difesa a 3. Un modo di giocare che a qualcuno suoner familiare. Ad adottarlo in serie A c’ anche Ivan Juric, da due stagioni al Toro dopo aver riportato il Verona nelle zone medio alte della classifica, guarda caso compagno di squadra di Palladino al Genoa sotto la guida di Gasperini e oggi allenatore del Torino. Un coaching tree di tutto rispetto, che include anche Thiago Motta, passato da quello stesso Genoa dei miracoli arrivato 5 nella stagione 2008/2009 e oggi allenatore del Bologna.
Da calciatore Raffaele ha indossato per due stagioni la maglia della Juventus quando il campionato era quello di Serie B. Forse una fortuna per un ragazzo di 22 anni in cerca del posto giusto dove mettersi in mostra. A Torino in 51 presenze ha lasciato il segno 11 volte, lanciandosi definitivamente nel massimo campionato italiano. Visto come un talento, a bussare alla porta della Juventus per rilevarne il cartellino era stato addirittura Alex Ferguson, per il suo Manchester United. La richiesta di 20 milioni da parte della dirigenza bianconera per mise il punto sulla questione. In quei tempi ha incontrato anche un certo Zlatan Ibrahimovic, che oggi potrebbe ritrovare in campo con la maglia del Milan (Ho avuto il piacere di conoscerlo come compagno nel 2006, certo che lo temo, ha detto Palladino nei giorni scorsi) dopo la lunga assenza.
Ma ritrova anche Stefano Pioli, sotto cui ha giocato ai tempi della Salernitana: anche l’attuale allenatore dei campioni d’Italia era alla prima esperienza, anche se in serie B, arrivando da una Primavera (quella del Chievo). All’andata il Milan ha vinto 4-1 ma il Monza a San Siro, non aveva affatto sfigurato e, da allora, ha raccolto 19 punti in 11 incontri. tutta un’altra storia.
18 febbraio 2023 (modifica il 18 febbraio 2023 | 16:21)
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