di Guido Santevecchi
Era stato abbattuto il 4 febbraio da un caccia americano. Intanto Blinken e Wang, in due missioni all’estero (una per ora sospesa), si preparano a rimettere insieme i cocci della diplomazia
Dietro il polverone sollevato (tecnicamente gli spruzzi nell’Atlantico) dal pallone-spia cinese abbattuto il 4 febbraio da un caccia americano si cominciano a intravedere le questioni strategiche di fondo. E gli interrogativi. La US Navy ha recuperato rottami significativi dell’attrezzatura trasportata dal pallone: inclusi tutti i sensori e le parti elettroniche e grosse sezioni della struttura, dice il comando Norad. Con queste prove, gli americani sono fiduciosi di poter inchiodare pubblicamente la Cina, sorpresa con le mani nel sacco di una grossa operazione di spionaggio proprio mentre Antony Blinken si preparava a partire per Pechino, prima Segretario di Stato a compiere il viaggio dal 2018. La missione aveva come scopo la stabilizzazione dei rapporti tempestosi tra le due superpotenze: mettere un fondo alla discesa, nelle parole di Blinken.
stata sospesa. Ma gi si riparla di un possibile appuntamento in campo neutro, a Monaco di Baviera, dove tra il 17 e il 19 febbraio si svolger la Conferenza sulla sicurezza, evento strategico al quale sono iscritti sia Blinken sia la sua controparte cinese, il responsabile della politica estera del Partito comunista Wang Yi. L’indiscrezione arriva da fonti americane. Se il meeting non fosse possibile a Monaco la prossima finestra di opportunit sarebbe a margine del G-20 dei ministri degli Esteri il mese prossimo a New Delhi.
positivo che le voci su un possibile meeting tra i due arrivino a cos pochi giorni dall’incidente del pallone-spia. Non c’ da illudersi per: le due superpotenze continueranno a spiarsi, a sospettare l’una dell’altra, a sfidarsi in tutti i campi possibili.
La fretta di riprendere il dialogo segnala forse anche la debolezza dei due presidenti. Joe Biden ha dovuto ordinare la clamorosa operazione di polizia dei cieli americani pressato dalla politica interna (non solo dall’opposizione repubblicana), dopo aver scoperto che per anni i palloni cinesi avevano impunemente violato lo spazio aereo degli Stati Uniti. Biden ha dovuto ordinare l’uso dei missili per abbattere il pallone e poi gli oggetti non identificati per non mostrarsi debole, dicono i politologi di Washington. Ma il vertice con Blinken a Pechino era nell’interesse anzitutto di Xi Jinping, che deve rilanciare l’economia cinese e sa di non poter fare a meno del rapporto perlomeno commerciale con Stati Uniti e Occidente.
La diplomazia della Repubblica popolare aveva senza dubbio speso grandi energie per organizzare la missione di Blinken. Perch compromettere la manovra politica con i giochi di spie? Un brutto esempio di cattivo funzionamento del processo decisionale a Pechino, un cortocircuito politico piuttosto che una cospirazione, dice Rana Mitter, professore di politica e storia cinese a Oxford. E spiega che l’opacit del sistema cinese porta diversi attori a giocare la loro parte senza conoscere quella degli altri compagni.
Quindi: lo spionaggio avrebbe spedito l’ultimo pallone in un’azione spericolata sugli Stati Uniti senza sapere che la diplomazia di Xi stava aspettando con ansia Blinken. Una pessima prova di organizzazione per l’uomo che immaginiamo abbia sotto controllo la superpotenza cinese.
Conclusione: sia Biden sia Xi hanno punti deboli ed pi che mai urgente che riprendano ad avere consultazioni faccia a faccia regolari.
14 febbraio 2023 (modifica il 14 febbraio 2023 | 15:21)
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